Italiani in Inghilterra: lo studio statistico del Consolato

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Pubblicata la seconda edizione dello studio statistico sulla presenza degli italiani nella circoscrizione del Consolato Generale d’Italia a Londra.
Pubblicata la seconda edizione dello studio statistico sulla presenza degli italiani nella circoscrizione del Consolato Generale d’Italia a Londra.

Pubblicata la seconda edizione dello studio statistico sugli italiani nella circoscrizione del Consolato Generale d’Italia a Londra.

Italiani in Inghilterra: lo studio statistico del Consolato

Rinnovato lo studio statistico del Consolato Generale d’Italia a Londra sulla presenza italiana nella circoscrizione consolare (Inghilterra e Galles). La seconda edizione, da poco rilasciata, offre spunti di riflessione importanti per analizzare le “sfumature, i cambi di direzione e l’evoluzione” di un popolo sempre più eterogeneo.

Varie le fonti analizzate nel report: tra tutte, l’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) porta le cifre più precise. Considerati, però, anche i dati dell’EU Settlement Scheme e dell’Office for National Statistics (ONS), quest’ultimi meno precisi.

Si evince dall’analisi che gli italiani in Regno Unito sono circa 450mila, con il 98% presente in Inghilterra e il restante 2% in Galles. Stiamo parlando, nella sola circoscrizione di Londra, di una popolazione paragonabile ad una città (per ordine di grandezza) tra Genova e Bologna, rispettivamente sesta e settima città italiane per residenti.

I dati, inoltre, ci dicono che gli italiani in Regno Unito sono per lo più giovani. Nello specifico, il 76% ha meno di 50 anni, “con elevate percentuali di minorenni (22% del totale), residenti tra i 18 ed i 30 anni (16%) e trentenni (20%)”.

L’analisi dei titoli di studio, invece, conferma che gli italiani che si trasferiscono in Regno Unito cercano per lo più esperienze lavorative o formative di un certo rilievo. Ecco perché il 10% della popolazione si identifica come studente; lo 0,57%, invece, è professore universitario. Tuttavia, questi sono dati ampiamente sottostimati: non c’è nessun obbligo di iscrizione all’AIRE per ragioni di studio. Da capire, inoltre, gli effetti della Brexit su questa statistica.

Geografia dell’Italia in Inghilterra: Brasile al 30%

Omogenea, invece, la distribuzione delle regioni di provenienza degli italiani in Regno Unito. Lombardia, Campania e Veneto le più rappresentate, rispettivamente con il 17%, 12% e 11%. I dati rispecchiano fedelmente le stime di popolazione del Bel Paese: tutto il paese, indistintamente, è attratto dal Regno Unito.

Curiosa, invece, la classifica della distribuzione per provincia di nascita. Roma, Milano e Napoli le città con più expat. Nella top 10, inoltre, rientrano ben 4 delle 5 province campane (Napoli, Salerno, Avellino e Caserta).

Interessante anche il dato sulla provenienza degli italiani da paesi terzi (né Italia, né Regno Unito). Il 30% degli italiani residenti in Inghilterra e Galles sono nati in Brasile. Seguono poi Bangladesh (11%), Pakistan (7%) e India (6%). Forte anche la presenza del continente africano (Ghana, Nigeria e Sud Africa) e dei paesi del Sud-America (Venezuela, Argentina), oltre che gli USA.

A conclusione, inoltre, si sottolinea il problema di alcune stime. Difatti, le domande di italiani accettate per l’EU Settlement Scheme supera di almeno 30mila unità gli iscritti all’AIRE. Quale dei due dati è più attendibile? Una risposta certa non c’è, ma bisogna considerare i tanti fattori in gioco: tra cui, italiani residenti, ma non registrati all’AIRE e coloro in possesso dell’EU Settlement Scheme solo in via precauzionale.

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