È stata la mano di Dio, la première, organizzata da Cinema Italia UK in collaborazione Netflix, ha avuto luogo al May Fair Hotel in presenza del cast del film.
“È stata la mano di Dio” al May Fair Hotel
Per una settimana, l’annuncio dell’arrivo di Paolo Sorrentino a Londra, dove avrebbe dovuto presentare il suo nuovo film “È stata la mano di Dio“, ha tenuto con il fiato sospeso l’intera comunità italiana. Sabato mattina, nella sala cinematografica del May Fair Hotel, é infatti avvenuta la première del film vincitore del Gran Premio della Giuria alla Mostra del Cinema di Venezia. Il debutto è stato voluto e realizzato da Cinema Italia UK, una società che si occupa di organizzare proiezioni ed eventi per gli amanti londinesi del cinema italiano, in collaborazione con Netflix.
Post-Covid, Cinema Italia UK riaccoglie il pubblico in sala
Clara Caleo Green, la fondatrice di Cinema Italia UK, ha inaugurato l’evento, dando il benvenuto al pubblico in sala per la prima volta dopo la pandemia. “Finalmente ci rivediamo in sala” ha detto Caleo Green, accolta da un fragoroso applauso del pubblico, prima di ringraziare Netflix per il supporto della manifestazione.
In sala gli attori Scotti, Ranieri e Saponangelo
Seppur Sorrentino sia stato il grande assente della giornata, a causa di un impegno concomitante, in sala erano presenti gli attori Filippo Scotti, Luisa Ranieri e Teresa Saponangelo, e la direttrice della fotografia Daria D’Antonio.
Luisa Ranieri, Patrizia nel film, ha raccontato il suo personaggio, di cui si dice “innamorata pazza“, come una donna “coraggiosa e fuori dagli schemi“, considerata “pazza” anche se semplicemente non compresa nella sua depressione.
L’attrice ha colmato l’assenza di Sorrentino, raccontando un episodio avvenuto durante i provini. “Paolo mi disse “Oh, mi sono dimenticato di dirti una cosa” Ed io “dimmi Paolo “La seconda scena, sei completamente nuda”. Io ridendo risposi “non c’è problema Paolo”.
D’Antonio: ho sentito la responsabilità di trasmettere la mia città”
Daria D’Antonio ha invece esordito il suo intervento con “è molto difficile parlare, perché di solito non parlo”, facendo allusione alla sua abitudine a lavorare con le immagini piuttosto che con le parole. “Conosco e lavoro con Paolo da molto, per me é stato un onore che mi abbia chiesto di collaborare a questo film“, ha continuato. Per la direttrice della fotografia, “É stata la mano di dio” è stato “percorso emozionale, ho sentito la responsabilità di trasmettere la mia città” rispettando allo stesso tempo il sentimento di Sorrentino, “tentando di essere il meno invasiva possibile e restituire quest’atmosfera sentimentale, lasciando perdere i tecnicismi” .