SicilyFEST 2024: un’esperienza di ”saudade” e celebrazione italiana

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Expats italiani da nord a sud e viceversa, sappiamo dove avete passato il weekend di bank holiday dal 2 al 5 maggio: all’edizione 2024 dell’attesissimo SicilyFEST!

C’eravamo tutt* nell’isola che non c’è creata dall’imprenditrice catanese Sarah Spampinato nel 2019 (costola del Pop Up Market Sicily), alla quale diciamo un grande e accorato GRAZIE.

Se in italiano la parola ”saudade” è intraducibile, il SicilyFEST rappresenta il (non)luogo in grado di accogliere questo sentimento

Se in italiano la parola ”saudade” è intraducibile, il SicilyFEST rappresenta il (non)luogo in grado di accogliere questo sentimento, questo intenso desiderio di qualcosa di assente (la nostra terra), e di soddisfarlo attraverso la celebrazione.

SicilyFEST 2024
SicilyFEST 2024

Perché parlo di saudade? Perché amplificando la voce di chi al SicilyFEST c’era e ancora ci sarà il minimo comun denominatore emozionale dichiarato è stato proprio quel desiderio.

Serena, tarantina, da 9 anni a Londra: me ne sono andata dal mio paese perché, come molti, ero stanca di navigare in un mercato del lavoro stagnante, con proposte lavorative non dignitose, eccetera, eccetera. Però che ti devo dire? Per quanto sia pervasa da un sentimento di rabbia mista a rassegnazione, io appena vedo il mare, appena il sole torna a farsi sentire, il sud Italia mi richiama, e un evento come il SicilyFEST mi fa sentire di nuovo a casa.

Michele, milanese, da 14 anni a Londra: sono nato a cresciuto a Milano però tutta la mia famiglia è di Palermo. Ho seguito l’esempio dei miei genitori e sono emigrato anche io, ma l’attaccamento che proviamo tutti per la Sicilia non si può spiegare.

E ancora Sara da Roma, a Londra da 6 anni: io sono divisa a metà, da una parte mi manca l’Italia e Roma, la mia città, che quando posso visito da turista; dall’altra in Italia non riesco a rimanere per più di un mese perché’ mi manca Londra, che è l’altra parte di me. La Sicilia invece ha un posto tutto suo nella mia memoria e nel mio cuore. Tanti italiani, anche amici e parenti, pensano che sia tutto rose e fiori qui. Che se davvero volevo cambiare le cose sarei dovuta restare. Mi viene un travaso di bile quando sento queste cose perché è davvero un atteggiamento ipocrita da parte di chi è rimasto lamentandosi sempre e quando gli vengono offerti nuovi punti di vista, non solo non li accetta per miopia culturale, ma si arroga il diritto di dirti che non puoi mettere bocca perché te ne sei andata.

SicilyFEST 2024
SicilyFEST 2024

Sarebbero troppe da trascrivere tutte le testimonianze, gli aneddoti, e i pensieri che le tante persone che ho avuto il piacere di conoscere hanno condiviso con me, ma quelle appena citate sono forse sufficienti per mostrare sul piatto della bilancia le conquiste e le rinunce del migrante.

Nel 2023 il SicilyFEST ha ospitato più di 30.000 partecipanti

E allora sì, il SicilyFEST è denso di ricchezze enogastronomiche e prodotti siciliani (e italiani), spettacoli, showcooking, masterclass interattive e degustazioni ma soprattutto è fatto della gente che più o meno adattata e felice di vivere nel loro paese d’adozione, entra in una sorta di estasi italiana, fatta di balli, zompi, trenini, abbracci, panelle, e vino che ci fa sentire tutti più vicini.

SicilyFEST 2024
SicilyFEST 2024

Non si tratta di campanilismo. Come dicevo all’inizio, è un sentimento ricco di sfumature, più complesso e meno gretto. In occasioni come il SicilyFEST si amplifica e trasforma in una gioia corale, dove abbracci la tua italianità e questa diventa contagiosa. Al punto che nello stesso tavolo siciliani, romani, pugliesi, e milanesi si sono trovati a raccontare l’Italia a cui sono attaccati e l’Italia come la vorrebbero ad un ragazzo di Manchester e uno di Vienna. E per non risultare troppo ”cheesy” lascio alla razionalità dei numeri il compito di mostrare il risultato del successo: nel 2023 il SicilyFEST ha ospitato più di 30.000 partecipanti e anche quest’anno sono certa che l’ammontare non sia da meno.

SicilyFEST 2024
SicilyFEST 2024

Aspettando dunque l’edizione 2025, salutiamo tutte e tutti: a partire dai business italiani presenti, agli artisti come l’Orchestra Popolare de ”La Notte della Taranta’’ e Shakalab che hanno incendiato il palco e fatto ballare la folla del Business Design Centre di Angel, trasformato in una ”piazza” per quattro briosissimi giorni.

 

 

Silvia Pellegrino
Silvia Pellegrino
Silvia è una scrittrice italiana, nata e cresciuta a Roma, e attualmente residente a Londra. Si è appassionata alla scrittura fin da quando era bambina, e ha iniziato a comporre poesie all'età di dieci anni. Cresciuta in una famiglia matriarcale, ha sviluppato un interesse per l'universo femminile, che ha ispirato il suo libro di racconti 'The Spoons'Tales'. Quest'ultimo, ancora in lavorazione, racconta le donne, indagando diversi temi: dalla sessualità al rapporto con il proprio corpo; dall'amore alla morte. Appassionata sia di letteratura che di cinema, ha scritto la sceneggiatura del cortometraggio di video-poesia 'The Molluscs Revenge', diretto e prodotto dalla società di produzione video @studio_capta, nel 2020. Silvia ha individuato nella videoarte e nella videopoesia il perfetto contenitore di contenuti dove far incontrare linguaggi diversi, percepiti come strumento di analisi interpretativa in grado di reificare le diverse sensibilità artistiche, trasformandole in immagini poetiche. Ha collaborato inoltre con il quotidiano nazionale online @larepubblica e la rivista @sentieriselvaggi scrivendo diversi articoli e recensioni cinematografiche dal 2012 al 2016. Nel 2020 il suo racconto “Una lupa mannara italiana a Londra” è stato uno dei vincitori del concorso di scrittura @IRSE RaccontaEstero.

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