Boris Johnson ha illustrato alla Camera dei Comuni il piano “Living with Covid”, che segna la fine delle restrizioni per gli inglesi. Da giovedì stop alla quarantena anche per chi è positivo.
Boris Johnson annuncia la fine delle restrizioni legate al Covid in Inghilterra
Il “freedom day” tanto atteso nel Regno Unito sta per arrivare. A darne notizia è stato il Primo Ministro britannico, Boris Johnson, che questo pomeriggio è intervenuto alla Camera dei Comuni per illustrare i piani del governo ed i cambiamenti in arrivo per quanto riguarda il contenimento della pandemia.
O meglio, la fine (almeno per ora) del suo contenimento. A partire da giovedì, infatti, partirà il “Living with Covid Plan”: non sarà più obbligatorio per chi si trova in Inghilterra (le regole in Galles, Scozia ed Irlanda del Nord restano diverse) sottoporsi ad isolamento a seguito di un tampone positivo. Allo stesso modo, anche i contatti di un caso positivo non dovranno più sottoporsi a tampone quotidiano e, per i non vaccinati, non bisognerà iniziare la quarantena.
Con la fine dell’obbligo di isolamento per i positivi, verranno anche progressivamente rimosse le misure di supporto economico per i lavoratori positivi che non possono andare in smart-working. Già da giovedì non sarà più possibile accedere al contributo di cinquecento sterline offerto alle famiglie con redditi bassi nelle quali si verificano casi di positività, mentre dal 24 marzo verranno abrogate le misure speciali relative alla pandemia per quanto riguarda la retribuzione in periodi di malattia.
Il piano di Johnson si concluderà il primo d’aprile, quando verrà sospesa la disponibilità di tamponi gratuiti da parte del National Health Service e verrà eliminato l’utilizzo, anche volontario, dei “Covid Pass”.
“Il Covid rimarrà fra noi per molto tempo”, ha dichiarato Johnson al Parlamento, “quindi tutti quelli che aspetterebbero la fine di questa guerra prima di eliminare le rimanenti restrizioni starebbero solamente limitando le libertà del popolo britannico”.
All’intervento del premier ha risposto il leader dei laburisti, Keir Starmer, definendolo un “annuncio mal combinato fatto da un governo paralizzato dal caos e dall’incompetenza”. Il discorso di Johnson è infatti arrivato poche ore dopo lo slittamento di una riunione del suo gabinetto a seguito di un disaccordo riguardante il finanziamento per la sorveglianza futura del virus, argomento al quale lo stesso premier ha fatto riferimento svariate volte nel corso della giornata.
Johnson rivendica la libertà degli inglesi, ma i suoi consiglieri scientifici rimangono cauti
L’intervento in Parlamento è stato seguito da una conferenza stampa, nella quale Johnson ha rincarato la dose nonostante le aspre critiche da parte dell’opposizione e di una parte della comunità scientifica inglese.
“Le restrizioni hanno provocato un grande costo per la nostra economia, la nostra società e le opportunità dei nostri giovani”, ha esordito, ribadendo che l’obbiettivo del governo inglese è sempre stato quello di tracciare un percorso di ritorno alla normalità nel più breve tempo possibile.
Il premier inglese ha voluto però tenere in guardia la popolazione: “Questo non è il giorno nel quale dichiariamo la nostra vittoria contro il Covid, ma quello nel quale tutti gli sforzi degli ultimi due anni ci permettono finalmente di proteggerci metre torniamo a godere pienamente delle nostre libertà”, definendolo un “momento di orgoglio e fonte di speranza”.
L’intervento di Johnson è stato seguito da quello del consigliere medico del governo, il professor Chris Whitty, che ha tenuto a sottolineare che il numero di persone attualmente contagiate dal virus rimane alto, sebbene quello dei ricoveri sia in costante calo ormai da settimane e l’impatto del virus sulla mortalità in UK sia diventato minimo.
Whitty ha anche commentato il cambiamento delle regole, riferendosi ad una “mossa decisa piuttosto che una cessazione improvvisa” delle norme. Nonostante la rimozione dell’obbligo legale di quarantena, ha esortato gli inglesi ad isolarsi comunque in caso di positività. “Si tratta di un suggerimento normalissimo per quella che è un’infezione significativa ed altamente trasmissibile”.
Proprio su questo argomento è poi tornato, rispondendo ad una domanda posta da un giornalista di ITV, Boris Johnson. All’inquilino di 10 Downing Street è stato chiesto se, in caso di futura positività al Covid, si isolerebbe. “In caso di positività,” ha risposto, “agirò in maniera moderata e responsabile e proverò ad evitare di infettare altre persone”.
L’ultimo intervento prima delle domande è stato quello di Sir Patrick Vallance, consulente scientifico del governo britannico, che ha voluto mettere ulteriormente in guardia i presenti. “Non c’è alcuna garanzia che la prossima variante non sia più aggressiva di Omicron”, ha spiegato, lasciando trasparire poco ottimismo. “Festeggiate finché c’è il sole, ma portatevi dietro un ombrello”.