Cinema Made in Italy apre con la narrazione multidimensionale del film ”Comandante”

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Il festival Cinema Made in Italy, ospitato dalla splendida cornice del Cine Lumière, ha preso il via con un’apertura che ha fatto da eco a quella della 80ª edizione del Festival del Cinema di Venezia: il film “Comandante” del regista Edoardo De Angelis ha infatti inaugurato questa attesissima, quattordicesima edizione.
L’evento è stato reso ancora più significativo dalla presenza dello stesso regista, che ha condiviso con il pubblico la sua visione e il suo impegno dietro l’opera.

Ho sentito il bisogno di raccontare la storia del Comandante Salvatore Todaro come un esempio di altruismo e umanità

Sketch del regista Edoardo De Angelis eseguito dal vivo da Simone De Leo
Sketch del regista Edoardo De Angelis eseguito dal vivo da Simone De Leo

”Ho sentito il bisogno di raccontare la storia del Comandante Salvatore Todaro come un esempio di altruismo e umanità, soprattutto rispondendo al dibattito del 2018 sulle politiche migratorie italiane, guidate dal Ministro degli Interni Matteo Salvini. In un momento di chiusura dei porti italiani e crescente xenofobia mi sono imbattuto nel racconto dell’Ammiraglio Pettorino durante il 123º anniversario della Guardia Costiera. Così sono venuto a conoscenza della storia di Todaro, il sommergibilista italiano che, durante la Seconda Guerra Mondiale, affondava le navi nemiche ma salvava gli uomini. La sua filosofia da ”uomo di mare” (o semplicemente da essere umano) sfido’ gli ordini diretti e le leggi belliche, testimoniando un superiore ideale di solidarietà umana.

De Angelis e lo scrittore Sandro Veronesi, coautore del romanzo basato sulla sceneggiatura del film, mossi da quel racconto e dalla responsabilità artistica e intellettuale di rispondere a locuzioni del tipo “prima gli italiani” o da miserabili hashtag quali #chiudiamoiporti hanno deciso di lavorare su un film che ripercorrendo il nostro passato, riuscisse a parlare al presente.

“Comandante” si sviluppa su un universo multidimensionale: da una parte il racconto epico-storico  dall’altro il richiamo alle tragedie più recenti dei profughi e dei migranti

Illustrazione di Simona De Leo per il film Comandante
Illustrazione di Simona De Leo 

“Comandante” si sviluppa su un universo multidimensionale: da una parte il racconto epico-storico che rievoca fatti realmente accaduti, dall’altro il trait d’union che collega la vicenda alle tragedie più recenti dei profughi e dei migranti. Vi è pero’ anche una terza dimensione, più poetica, simbolica, che è quella del protagonista, Salvatore Todaro, interpretato da Pierfrancesco Favino, presentato come una figura complessa, contraddittoria, sempre in bilico tra il vulnerabile e l’invulnerabile. Un uomo devoto ad una mistica militare fondata sulla disciplina, la gerarchia e la fratellanza. Un marito sposato con Rina (Silvia D’Amico) e col mare, un padre che accudisce i suoi uomini consapevole di non poter fare altrettanto con Marina, la figlia non ancora nata.

Le sue contraddizioni riflettono le sfumature del film che oscilla tra momenti eroici, accentuati dalla scelta del produttore Pierpaolo Verga di coinvolgere VFX designer del calibro di Kevin Tod Haug (Fight Club), e dal lirismo liquido e immobile del mare.
E proprio nel mare la fucina brulicante di sentimenti umani esplode: odio, compassione, espiazione, violenza, perdono. Uno sguardo profondo quanto l’abisso sull’inconscio collettivo e sull’identità nazionale.

”Io sono napoletano. La mia terra è stata oggetto di rappresaglie, occupazioni, commistioni, conquiste. Questo, ad un livello più alto, fanno di me un essere umano” ha commentato Edoardo De Angelis. E allora la sua terra, come il sommergibile per Todaro, diventa il simbolo di casa, di accoglienza, di umanità.

La scelta di far interpretare a Francesco Favino è stata cruciale per trasmettere la profondità e la complessità dell’uomo-comandante

Serata di apertura Cinema Made in Italy 2024 con il regista Edoardo De Angelis
Serata di apertura Cinema Made in Italy 2024 con il regista Edoardo De Angelis

La scelta di far interpretare a Francesco Favino (il quale ha fatto un lavoro serratissimo per lo sviluppo del personaggio), è stata cruciale per trasmettere la profondità e la complessità dell’uomo-comandante. Favino ha saputo infatti catturare le sfumature di Todaro, esplorando tanto la sua fragilità quanto la sua forza interiore.

Dopo la proiezione del film “Comandante”, il regista è stato intervistato al Cine Lumière dal curatore del festival Adrian Wotton OBE insieme al pubblico.

”Bisogna ricordare che durante il regime dittatoriale fascista, non tutti gli italiani erano fascisti”

Durante la sessione di domande e risposte con il pubblico, sono emerse varie riflessioni sulla narrazione del film e sui personaggi coinvolti. Il regista ha chiarito il bilancio tra fatti storici e licenze artistiche nel raccontare la storia del capitano Todaro e del suo sommergibile. Quando poi gli e’ stato fatto notare che è assai raro guardare film ambientati durante la Seconda Guerra Mondiale in cui si celebrano personaggi italiani la sua risposta è stata semplice e lineare ”Bisogna ricordare che durante il regime dittatoriale fascista, non tutti gli italiani erano fascisti”.

Serata di apertura Cinema Made in Italy 2024 con il regista Edoardo De Angelis
Serata di apertura Cinema Made in Italy 2024 con il regista Edoardo De Angelis

In conclusione, l’apertura di Cinema Made in Italy con “Comandante” ha rappresentato non solo un momento di celebrazione cinematografica, che ha toccato il suo punto più commovente nel ricordare con un lungo applauso il compianto regista Paolo Taviani, ma anche un’occasione per esplorare temi universali e attuali. Un invito per il pubblico a riflettere sull’essenza dell’eroismo, sulla complessità della condizione umana e non ultima sull’Identità’ nazionale italiana. Dagli amaretti alla zuppa inglese.

Silvia Pellegrino
Silvia Pellegrino
Silvia è una scrittrice italiana, nata e cresciuta a Roma, e attualmente residente a Londra. Si è appassionata alla scrittura fin da quando era bambina, e ha iniziato a comporre poesie all'età di dieci anni. Cresciuta in una famiglia matriarcale, ha sviluppato un interesse per l'universo femminile, che ha ispirato il suo libro di racconti 'The Spoons'Tales'. Quest'ultimo, ancora in lavorazione, racconta le donne, indagando diversi temi: dalla sessualità al rapporto con il proprio corpo; dall'amore alla morte. Appassionata sia di letteratura che di cinema, ha scritto la sceneggiatura del cortometraggio di video-poesia 'The Molluscs Revenge', diretto e prodotto dalla società di produzione video @studio_capta, nel 2020. Silvia ha individuato nella videoarte e nella videopoesia il perfetto contenitore di contenuti dove far incontrare linguaggi diversi, percepiti come strumento di analisi interpretativa in grado di reificare le diverse sensibilità artistiche, trasformandole in immagini poetiche. Ha collaborato inoltre con il quotidiano nazionale online @larepubblica e la rivista @sentieriselvaggi scrivendo diversi articoli e recensioni cinematografiche dal 2012 al 2016. Nel 2020 il suo racconto “Una lupa mannara italiana a Londra” è stato uno dei vincitori del concorso di scrittura @IRSE RaccontaEstero.

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