La donna nelle arti di Bisanzio è la conferenza di Andrea Mattiello con cui la British Italian Society all’Istituto Italiano di Cultura ha puntato i riflettori sul femminile della cultura medievale.
La donna nelle arti di Bisanzio: cultura al femminile con la British Italian Society
Ancora una volta l’Istituto Italiano di Cultura di Londra ha aperto le sue porte per ospitare una serata all’insegna dell’arte.. al femminile.
Si tratta dell’evento speciale organizzato dalla British Italian Society: The Charles de Chassiron Lecture 2024, che con lo scorso lunedì ha chiuso la programmazione dell’associazione prima della pausa estiva; tema della serata: la donna nelle arti di Bisanzio.
A condurre l’excursus di due ore l’esperto in arte bizantina Andrea Mattiello.
Lo storico dell’arte oltre alla sua considerevole attività accademica, ha svolto lavori di ricerca all’estero in diversi paesi tra cui la ex Costantinopoli e la città di Mistra.
Si può definire il suo intervento come uno sguardo sulla rappresentazione della donna nell’arte dal 330, anno in cui Costantino il Grande fonda Costantinopoli sulla preesistente Bisanzio, ma concentrandosi in particolare sul Medioevo.
Un’analisi quella condotta dal dottor Mattiello, che aldilà della comparazione delle testimonianze di arte figurativa con i reperti (per esempio gioielli, tessuti), abbraccia anche l’aspetto antropologico.
Un approccio che, ci spiega, trova riscontro anche nel libro Femina dell’illustre collega, la dottoressa Janina Ramirez. il Medioevo è contestualizzato attraverso le storie delle sue eroine, il che sembra sdoganare il periodo storico dalla definizione di Dark Ages.
Parlare delle donne nell’arte bizantina fa inevitabilmente riflettere sul presente: l’oggi è poi così diverso?
Esistono ancora realtà (ahimè) in cui come nel passato, il ritratto della donna è una narrazione fatta dagli uomini, dove non ci si muove dal ruolo di comparsa o confinati nel ruolo di madre.
Durante l’impero Bizantino come ci illustra il relatore della serata, sono giunti fino i ritratti di donne che hanno avuto un ruolo sociale e politico.
E’ il caso dell’imperatrice Teodora, moglie dell’imperatore Giustiniano il quale cambiò la legge per consentire agli aristocratici di sposare donne di ceti sociali inferiori …come lui e la stessa Teodora.
A testimonianza del ruolo di prestigio a Ravenna è conservato l’emblematico mosaico bizantino del corteo di Teodora e Giustiniano nella Basilica di San Vitale.
Altri esempi eccellenti vengono fatti nel corso della presentazione, ma non include un personaggio che il Dottor Andrea Mattiello ci confida a fine serata essere meritevole di studio e approfondimento.
Fa il nome di Cleofe Malatesta che andò in sposa ad uno dei figli dell’imperatore bizantino (Teodoro di Manuele II Paleologo) e visse alla corte di Mistra.
Non nego che il mio interesse e curiosità aumentano in modo considerevole quando mi racconta che sono state ritrovate le lettere scritte alla sorella Paola che sposando Gianfrancesco Gonzaga divenne prima Marchesa di Mantova, la mia città.
Magari un prossimo incontro della British Italian Society verterà proprio sulla vita di questo personaggio storico, chissà? In caso sarò ovviamente in prima fila.
Il prossimo appuntamento con la British Italian Society è per il prossimo 23 settembre e sarà all’insegna della musica. E’ in programma il concerto della Monteverdi String Band dal titolo The Madrigal Reimagined.
Per i dettagli dell’evento e per restare aggiornati sulle attivita’ dell’associazione in invitiamo a consultare il sito British Italian society (british-italian.org).