A poche ore dai colloqui tra le delegazioni russa e ucraina, Londra si tinge per la quinta giornata consecutiva di blu e giallo, i colori della bandiera Ucraina, gridando no alla guerra. Decine di migliaia di manifestanti sono scesi in strada negli ultimi giorni per opporsi agli attacchi di Mosca.
Ucraina, proteste davanti all’Ambasciata russa e a Downing Street
Le manifestazioni londinesi degli ultimi cinque giorni, volte a supportare l’Ucraina e i suoi cittadini, sono avvenute fuori dall’Ambasciata russa. Altre invece sono partite dal numero 10 di Downing Street, dimora del Primo Ministro, Boris Johnson, per dirigersi a Trafalgar Square.
“Stop War! Stop Putin!” urlava la folla interculturale di manifestanti, composta da giovani, anziani e bambini. Nelle ore che precedono i negoziati tra Mosca e Kiev, decine di migliaia di persone richiamano la pace e chiedono al Presidente Johnson e alla NATO di mettere in atto una zona d’interdizione al volo per proteggere i cieli dell‘Ucraina e di intensificare le sanzioni contro la Russia.
Trattative tra Putin e Zelensky questa mattina
Il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha accettato di incontrare il Presidente russo, Vladimir Putin, al confine tra la Bielorussia e l’Ucraina per tentare un dialogo di pace tra i due paesi. I colloqui sarebbero già iniziati in modo informale ieri, domenica 27 Febbraio. Questa mattina si terrà l’incontro ufficiale.
Erano giorni che Zelensky rifiutava la proposta di Putin di incontrarsi a Minsk. Tuttavia, Zelensky ancora ieri si mostrava piuttosto scettico riguardo un potenziale esito positivo delle negoziazioni con la Russia. “Lo dirò con franchezza: non credo molto all’esito di questo incontro, ma proviamoci,” ha dichiarato il Presidente ucraino durante il discorso alla nazione.
Il Presidente bielorusso, Alexander Lukashenko, ha assicurato Kiev che tutti gli aerei, elicotteri e missili sul territorio bielorusso rimarranno a terra durante il viaggio, i colloqui e il ritorno della delegazione ucraina dopo i negoziati con la Russia.
Putin ordina l’allerta dell’arsenale nucleare russo
Nel frattempo, Vladimir Putin ha ordinato ieri al ministro della Difesa russo di porre in allerta le forze di deterrenza nucleare. Ciò significa che la Russia ha alzato il tiro della minaccia dichiarandosi pronta a combattere sul fronte nucleare.
Nessun arsenale atomico si trova invece in Ucraina. Nel 1994, il paese aveva aderito al memorandum di Budapest. In cambio di garanzie sulla propria sicurezza fornite da Russia, Stati Uniti e Gran Bretagna, l’Ucraina aveva rinunciato alle bombe ereditate dall’URSS, che erano quindi ritornate a Mosca.
L’escalation del Presidente russo Putin verso la minaccia nucleare è stata spinta dalle sanzioni dell’occidente nei confronti di Mosca e dei cittadini russi. “Quindi dobbiamo mostrare moderazione per non finire nei guai. Perché una guerra atomica sarebbe un disastro,” ha detto il Presidente bielorusso Lukashenko supportando Putin.
Ad ora, l’Ucraina sta dimostrando una difesa efficace. Tutte le principali città ucraine – Kiev, Kharkiv, Lviv, Dnipro, Odesa, Mykolaiv, Mariupol e Kherson – sono ancora sotto il totale controllo dell’Ucraina, nonostante i numerosi tentativi di impadronirsene da parte della Russia.