Teatro in italiano, open day per il corso della Dante di Liverpool

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Corso di Teatro in Italiano a Liverpool.

Liverpool apre le sue porte al teatro in lingua italiana. A partire da martedì 7 Novembre, col supporto di Dante Alighieri Society Liverpool, parte il Corso di Teatro in Italiano con la sua prima ‘lezione di prova’.

Teatro in italiano, open day per il corso della Dante di Liverpool

Liverpool apre le sue porte al teatro in lingua italiana. A partire da martedì 7 Novembre, col supporto di Dante Alighieri Society Liverpool, parte il Corso di Teatro in Italiano con la sua prima ‘lezione di prova’.

Sarà un percorso strutturato in ventisei lezioni, con uno spettacolo finale (una sorta di saggio di fine anno) che si terrà tra Maggio e Giugno 2024.

Ad occuparsene, sia per la parte organizzativa che per quella didattica, è Andrea Castellini, attore e insegnante di recitazione di Dante Alighieri Society of Liverpool, reduce dal buon successo di pubblico alla Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, organizzata dal 14 al 22 Ottobre proprio a Liverpool da Dante Society con University of Liverpool e con MammaMIa, scuola di lingua e cultura italiana.

In quella occasione Andrea era stato protagonista dell’evento dedicato a Italo Calvino (che rientrava nelle celebrazioni di quella settimana) con letture delle sue opere più famose per gli adulti e un laboratorio di letture e disegni sullo stesso tema per i bambini delle elementari.

Ora, archiviato questo straordinario impegno, Andrea si butta a capofitto nel corso di Teatro in Italiano. Ci siamo fatti raccontare qualcosa di più proprio da lui alla vigilia di questa nuova e promettente iniziativa.

“Il corso è stato riprogrammato visto il successo di quello dello scorso anno, dove gli allievi hanno portato in scena monologhi tratti da opere teatrali e cinematografiche. Quest’anno per arricchire l’offerta formativa ci piacerebbe organizzare serate a Teatro con gli allievi, una specie di Teatro Club, dove vedere e commentare gli spettacoli e anche un laboratorio di canto creativo dove sperimentare la propria voce attraverso il movimento del corpo”.

Nonostante sia, per il momento, protagonista assoluto di questa iniziativa non solo didattica, ma anche artistica, nonché un bell’esperimento sociale, Andrea non esclude che nel corso dell’anno possano essere inseriti momenti di formazione con altri artisti provenienti proprio dall’Italia. Sarebbe, per gli iscritti a questo laboratorio, un’occasione imperdibile per confrontarsi effettivamente con il panorama teatrale italiano.

Ma su quale “materiale” si sviluppa un corso di Teatro in Italiano a Liverpool, con un insegnante talmente all’altezza? Ce lo racconta proprio Andrea: “L’anno scorso per i monologhi abbiamo affrontato sia testi e autori conosciuti, come Isabelle Allende con Le Ricette Immorali o il monologo di Gianmaria Volontè ne La Classe Operaia Va In Paradiso, sia autori meno conosciuti ma dalla penna molto creativa e originale come ad esempio Mattia Torre (sceneggiatore della fortunata serie Tv Boris)”.

Ma a chi si rivolge un’iniziativa come questa? A quale tipologia di utenza?

“Il Corso si rivolge a tutte le persone che vogliono sperimentare l’arte attoriale e che abbiano buona dimestichezza con la lingua italiana. L’anno scorso è stato il primo anno, quindi volevamo sperimentare il potenziale di questa iniziativa”.

E di potenziale deve esserne emerso tanto, se quest’anno si è deciso di replicare il percorso formativo. Con persone che hanno voluto buttarsi e sperimentare, senza avere esperienze pregresse nel mondo del Teatro, ma che si sono da subito messe a disposizione, affidandosi completamente ai consigli dell’insegnante, impegnandosi oltremodo per affrontare i monologhi e la scena.

“Lavorare con loro mi ha dato grande soddisfazione – ammette Andrea – perché siamo andati oltre il rapporto professionale, c’è stato un grande scambio di vita e umanità”.

Per la lezione di prova di martedì 7 Novembre ci sono finora sedici iscritti (“un ottimo numero” specifica Andrea) con una fascia di età che va dai 30 ai 50 anni.

Ma un percorso del genere non resta fine a se stesso. In realtà offre l’occasione a ciascun partecipante di compiere un lavoro introspettivo, che porti anzitutto alla conoscenza di se stessi, per poi arrivare alla costruzione di un personaggio e all’interpretazione di un testo.  

“Assolutamente un lavoro del genere può aiutare molto nella scoperta di se stessi – conferma Andrea -. Fermarsi, ascoltarsi, darsi tempo, senza fretta, è un grande esercizio contro questi tempi di caos e velocità. Io stesso imparo molto dagli allievi e modifico il mio modo di insegnare in base alle loro esigenze. Questo lavoro è uno scambio continuo di emozioni e ascolto reciproco”.

Insomma, un’iniziativa quasi unica per chi ama non solo il lato artistico della vita. Ma anche, e soprattutto, quello umano.

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