Symposium United Italian Societies, si conclude la prima edizione

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Si conclude giovedì 24 Marzo la prima edizione del Symposium, organizzato da United Italian Societies. Tre eventi nell’arco di poche ore.

Symposium United Italian Societies: conclusasi la prima edizione

Si è conclusa giovedì 24 Marzo la prima edizione del Symposium, organizzato dall’associazione United Italian Societies, in collaborazione con i membri King’s College London e London School of Economics.

Dopo il primo evento, d’apertura, di mercoledì 23 Marzo, il Symposium propone una giornata intensa, piena di eventi e condita da tre super ospiti.

La giornata: Carlo Viviani, Filippo Taddei e Andrea Crisanti

È iniziato alle 14:00 l’evento, ad LSE, con il consigliere europeo della Commissione ECOFIN, l’italiano Carlo Viviani. Si è parlato di Europa tra Recovery e Resilience Fund, il programma messo in piedi dal parlamento europeo per sostenere la ripresa economica a seguito della pandemia di coronavirus. Tanti gli spunti interessanti che gli universitari italiani hanno avuto modo di esplorare. Tra questi, i successi e fallimenti di una delle prime politiche collettiva d’emergenza della comunità europea. Si sono discusse le cifre di questo piano di emergenza, gli obiettivi e le responsabilità di un paese come l’Italia – il più grande beneficiario del fondo ndr – nella spesa coscienziosa delle risorse messe a disposizione.

Alle 16:00, poi, le stanze di LSE hanno anche ospitato una discussione con Filippo Taddei, Chief Economist per la sezione Southern Europe di Goldman Sachs. In un periodo, come quello odierno, di grande incertezza, la finanza è chiamata a rispondere presente. Per questo, il dottor Taddei ha avuto modo di trattare gli obiettivi futuri della City, tra fondi green e sforzi ESG (Environmental, Social and Governance). A questi si aggiungono gli aiuti in materia di transizione digitale.

Più tecnico-sanitario, invece, l’ultimo appuntamento, alle ore 18:00, con il dottore Andrea Crisanti. Questa volta svoltosi nel Lecture Theatre 3 di Bush House, l’evento ha affrontato il difficile tema dell’impatto della pandemia sui sistemi sanitari. Non è un mistero, infatti, che lo stesso sistema sanitario nazionale italiano ha risentito della pressione del Covid-19, simbolizzata dai lunghi turni di medici ed infermieri in prima linea e dalle difficoltà nel gestire i reparti di emergenza. La stessa NHS, in Inghilterra, ha risentito di problematiche simili nel corso di gran parte della pandemia.

Symposium United Italian Societies: si avvia la tradizione

Già nelle parole dell’organizzatore, il presidente di United Italian Societies Umberto Belluzzo, si è sentita l’intenzione di formare una vera e propria tradizione – quasi istituzione – con il Symposium. “Il progetto, assicurano i membri coinvolti nell’organizzazione, ha le premesse giuste per imporsi come un evento ricorrente nel mondo delle università inglesi”.

D’altronde, l’esposizione dei giovani studenti a personalità italiane di spicco, nel mondo accademico e non, avrà l’effetto collaterale di una maggiore consapevolezza della particolarità del talento nostrano. Inoltre, il Symposium si impone come l’intermediario per avvicinare i giovani alle tematiche più pressanti dell’attualità e del futuro. Su UIS si accendono dunque gli abbaglianti riflettori di un prosperoso futuro come istituzione studentesca principale in Inghilterra. Gli studenti italiani hanno un’arma in più dalla loro parte.

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