Dopo il centesimo anniversario della sua tragica morte, il nome di Giacomo Matteotti viaggia fino alla città portuale di Dundee per la mostra “Voices of Resistance”.
Discover Courage. Confront Oppression.
History lives in us. Be part of the story: la mostra su Giacomo Matteotti arriva per la prima volta in Scozia
A Dundee la mostra ‘Giacomo Matteotti, Voices of Resistance’, dal 15 Gennaio al 31 Marzo 2025 presso la Venue Dalhousie Building Foyer di Dundee.
The Assassination that changed history: così viene ricordato il nome di Giacomo Matteotti, in onore dell’anniversario dei 100 anni dalla sua tragica morte, avvenuta il 10 Giugno 1924, per mano di una squadra fascista agli ordini di Mussolini.
L’oppositore socialista è stato ricordato per oltre sei mesi con la mostra londinese alla Charing Cross Library Westminster (leggi qui l’articolo), vicino a Trafalgar Square. Ora, i sui ricordi viaggiano ancora attraverso il Regno Unito, fino ad arrivare a Dundee, città portuale scozzese a 60km da Edimburgo.
L’università locale ha voluto infatti installare la mostra documentata dallo scrittore e storico della comunità italiana nel Regno Unito, Alfio Bernabei. In occasione della serata di apertura del 15 Gennaio, Bernabei ha presentato i documenti inediti di Matteotti raccolti da lui stesso negli archivi inglesi.

Gran parte del pubblico non aveva mai sentito parlare di Matteotti, e questo ha indotto un sacco di curiosità per l’intervento di Bernabei. Lo storico é stato introdotto dal preside della facoltà di Scienze Umanistiche dell’Università di Dundee, Jeff Blackford.
I collegamenti di Matteotti con il Regno Unito
La mostra, organizzata dal trio di insegnanti Omar Feraboli, Abdullah Yusuf, Carlo Morelli, presenta sette pannelli che raccontano la storia del viaggio clandestino che Matteotti fece in Inghilterra due mesi prima di essere ucciso.
“E’ noto che Matteotti giunse a Londra il 22 aprile del 1924 e ripartì il 26 viaggiando senza documenti validi”, spiega Bernabei, “Benché fosse deputato, il rinnovo del passaporto gli era stato rifiutato. Si voleva impedirgli di incontrarsi con organizzazioni all’estero ben sapendo cosa aveva in mente.”
“Le minute dell’incontro segreto che ebbe a Londra con rappresentanti del Partito Laburista e dei sindacati britannici parlano chiaro. Chiedeva urgente ‘assistenza morale e materiale’ per ostacolare un ulteriore passo verso la dittatura in Italia“.
“Faceva particolare assegnamento su alcuni dei suoi preziosi contatti di buon sangue radicale scozzese, in particolare William Gillies, segretario internazionale del Partito Laburista”.
Bernabei continua: “Matteotti ben sapeva che le radici più profonde del laburismo militante venivano dalla Scozia, a cominciare da Keir Hardie, il sindacalista e primo rappresentante del Labour a Westminster”.
“Forse avrebbe voluto portare il suo appello anche in direzione di Glasgow o Edimburgo, ma difficilmente poteva permettersi di spingersi così lontano. Aveva ogni motivo di sospettare che già a Roma lo stessero cercando. Si sentiva pedinato”.
Nei documenti inediti le interessanti ipotesi dei rapporti di Matteotti con la Scozia
Attraverso i documenti inediti presentati da Bernabei, infatti, si suppone che fu il primo ministro Laburista, Ramsay MacDonald, un altro scozzese, ad accogliere Matteotti al suo sbarco, sia per rendergli omaggio che per garantirgli il suo ingresso senza incorrere in ostacoli alla frontiera.
“Ho trovato prove di uno strano spostamento del primo ministro inglese verso un porto nel sud dell’Inghilterra proprio in coincidenza con la data di arrivo di Matteotti”, spiega Bernabei, “MacDonald era stato un simpatizzante dei socialisti italiani fin dal 1919″.
“Detestava Mussolini tanto da respingere inviti ad incontri bilaterali nella primavera del 1924 che gli venivano proposti insistentemente da Roma. Per contro aveva grande rispetto per Matteotti e la sua causa”.
Ma perchè proprio Dundee?
Dundee è ricca di storia, pensate che nella stessa città il giovane Winston Churchill fece la gavetta di deputato parlamentare prima di essere cacciato dalla popolazione inviperita dalle sue assenze!
Per cui, non esiste luogo migliore per presentare una mostra che, come afferma Bernabei durante il suo intervento, non mira ad altro che plasmare un ricordo indelebile di Giacomo Matteotti. Inoltre, è indispensabile per istruire chi ancora non conosce la sua importante figura di politico, giornalista e antifascista italiano.
“Il messaggio di Matteotti continua a riverberare”, spiega Bernabei, “Anzi, sembra ancor più necessario davanti agli inquietanti sviluppi che indicano il profilarsi di nuovi pericoli per la democrazia, e non solo in Europa”.
“Bisogna tradurre il seguito del centenario in forma di memoria permanente e attiva vigilanza”.
Per cui, se siete a Dundee, o in visita a Edimburgo o Glasgow e volete farvi una gita fuori porta, la mostra “Voices of Resistance” sarà disponibile fino a fine Marzo.
Verranno inoltre organizzati anche degli incontri a tema e delle visioni di film dedicati annunciati attraverso Eventbrite.