Italian Football Day, Alessandro Nesta: Orgogliosi di portare l’Italia nel mondo

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Intervista ad Alessandro Nesta, campione del mondo 2006 con la Nazionale, e ambassador della Lega Serie A all’Italian Football Day di Londra.

Alessandro Nesta all’Italian Football Day del Design Museum: l’intervista a Londra Notizie 24

Fra le personalità di spicco presenti all’Italian Football Day, organizzato da Agenzia ICE al Design Museum di Londra (qui l’articolo), c’è anche l’ex difensore azzurro Alessandro Nesta, campione del mondo nel 2006 ed ambassador di Lega Serie A. Una presenza importante, che come sottolineato anche dal presidente di Ice, Carlo Ferro, nel corso della serata, rappresenta la necessità e volontà di espandere sempre più la presenza dello sport, ed in particolare del calcio, italiano nel mondo.

Forse non esiste posto migliore di Londra, dove poco meno di un anno fa gli azzurri conquistavano un Europeo tanto inaspettato quanto spettacolare, per presentare un testimonial che è stato sul tetto del mondo con la Nazionale, ma che è riuscito anche a vincere moltissimo vestendo le maglie di Lazio e Milan.

Come ci si sente e cosa significa essere qui a Londra, teatro del sogno italiano dell’anno scorso, per un campione che ha vestito e vissuto la maglia azzurra in un altro dei suoi momenti di gloria nel 2006?

“Chiaramente mi fa piacere essere qui, c’ero anche alla finale di Wembley, alla quale sono venuto con i miei figli per trasmettergli quella che è una grandissima passione per noi italiani. Vivendo all’estero, non avevo avuto modo finora di fargliela conoscere a pieno, quindi siamo venuti a vedere la finale; per noi è un vero orgoglio portare l’Italia in giro per il mondo”.

Parlando proprio di estero, e della differenza con l’Italia ed il suo calcio, ci sono leghe come la Premier League che spesso vengono viste come qualcosa di un’altra categoria. Vedere però eventi come questo – e anche avere la fortuna di avere grandi campioni presenti come rappresentanti della Lega Serie A – lascia una buona impressione rispetto al futuro del calcio italiano a livello internazionale. Cosa sta facendo la Lega per allargare sempre di più il suo raggio d’azione?

“Trovare nuove risorse è un bisogno per il nostro calcio, perché il gioco è cambiato molto negli ultimi vent’anni. Prima c’erano presidenti che spendevano molto denaro proveniente dalle proprie tasche, mentre oggi mancano questi profili. Per questa ragione dobbiamo ingegnarci e cercare risorse da altre parti, espandendoci anche all’estero. Dopodiché io non faccio parte della dirigenza della Lega, quindi di quali siano i progetti nello specifico non sono a conoscenza: sono qui oggi perché credo che il calcio italiano debba creare e mantenere rapporti a livello internazionale, anche per poter attirare sempre più risorse da ogni parte del mondo”.

In questa serata non si è parlato solo di calcio, ma il discorso economico nei temi dello sport è sicuramente stato in primo piano. Quanto è importante riuscire a continuare ad esportare l’innovazione Made in Italy in questo ambito?

“È sicuramente molto importante, perché il Made in Italy viene riconosciuto come un’eccellenza in moltissimi campi. Abbiamo una grandissima qualità nel design e nel vestire, ma anche in tutto quello che viene considerato di lusso, perciò possiamo dire che queste cose ci vengono facili e dovremmo continuare a sfruttare le opportunità che la nostra eccellenza ci presenta”.

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