Dante Society Loughborough, da quarant’anni ambasciatori di lingua e cultura italiana

0
155
Il presidente della Dante Alighieri Society Loughborough Gianluca Fanti.

Il presidente della Dante Society di Loughborough Gianluca Fanti: Ecco come da quarant’anni promuoviamo lingua e cultura italiana in Uk. E presto rilasceremo la certificazione Plida.

Dante Society Loughborough, da quarant’anni ambasciatori di lingua e cultura italiana

Le Dante Alighieri Society da sempre hanno il compito di promuovere la lingua e la cultura italiana nel mondo. E spesso, nelle loro iniziative pubbliche sul territorio, colgono l’occasione per dedicarsi a chi soffre, a chi è meno fortunato, a chi ha bisogno d’aiuto.

Nel Regno Unito ce n’è una che quest’anno compie i suoi “primi” quarant’anni. E’ la Dante Alighieri Society di Loughborough.

Ci siamo fatti raccontare dal presidente Gianluca Fanti quali attività sono in programma per questo anniversario così importante.

Da quanto tempo è presidente della Dante Loughborough?

Il nostro gruppo di Loughborough ha quarant’anni e io sono nel gruppo da una ventina d’anni, da circa tredici anni sono il presidente.

Quanti iscritti conta la Dante al momento?

Siamo un piccolo gruppo, Loughborough è una piccola cittadina vicino a Leicester, nel cuore dell’Inghilterra. Contiamo una settantina di iscritti, siamo un’associazione non a scopo di lucro, tutti sono i benvenuti quindi gli eventi sono aperti a tutti. Ovviamente invogliamo a iscriversi anche perché un gruppo che partecipa regolarmente agli eventi fa più piacere.

Lei è di origine sarda. Come mai ha scelto di vivere in UK?

Sono arrivato qua dopo gli studi, per imparare la lingua e poi sono rimasto, mi sono inserito bene in questo ambiente. Poi dopo la Brexit ho anche fatto domanda per conseguire la cittadinanza britannica e adesso ho doppia cittadinanza, cosa che non avrei fatto se non ci fosse stata la Brexit. Ma visto che mia moglie è inglese e abito qui da oltre venticinque anni, ho deciso di farlo. Però la cosa principale è che potessi mantenere la mia cittadinanza italiana. Quindi dall’Aprile 2023 sono anche cittadino britannico.

Di cosa si occupa principalmente?

Quando ho iniziato con la Dante Alighieri Society, vivendo all’estero ho sempre avuto l’opportunità di mantenere un legame forte con l’Italia lavorando nel turismo con un’agenzia di viaggi. Da quattordici anni insegno lingua italiana agli adulti. Ci sono delle “organizzazioni pubbliche” (come la Regione, la Provincia o l’Università) che organizzano classi serali per chi ama l’Italia, per chi vuole imparare la lingua. Adesso questo è il mio lavoro principale.

Quanto è difficile insegnare l’italiano agli inglesi adulti?

Premetto che adoro insegnare la lingua straniera agli adulti, perché prima di tutto chi si iscrive ai corsi ama l’Italia, ama imparare una nuova lingua (con tutte le difficoltà che ci sono), perché un adulto impara la lingua in un modo diverso rispetto a una persona più giovane. Ma l’amore di queste persone per l’Italia, per la sua cultura, l’arte, la cucina, rende piacevole, anche per me che insegno, riscoprire tutte le caratteristiche della mia terra d’origine. Io sono nato in Sardegna e in questo modo imparo anche cose riguardanti il resto d’Italia, è un’attività che porta anche me a scoprire di più del mio Paese d’origine. Tornando alla sua domanda, è un lavoro interessante, si crea un rapporto di amicizia con questi studenti adulti, che condividono le loro esperienze di vita, rendendo tutto molto importante anche a livello umano. E’ un vero e proprio scambio tra insegnante e studenti.

Nel corso di questi quarant’anni in che modo, secondo lei, la Dante Loughborough è riuscita a distinguersi?

Anzitutto diciamo che la Dante Alighieri è presente nel mondo con diverse sedi e diverse peculiarità. Ad esempio, una Dante presente in Sud America è diversa da una presente in Italia, in Australia o nel Nord Europa – come nel nostro caso. In Inghilterra non ci sono tantissime Dante Alighieri come nel resto del mondo. A Loughborough in particolare è nata nell’ambiente universitario (Università di Loughborough). Questo è un piccolo centro, ma nonostante ciò ha un’Università molto famosa per lo sport e per l’ingegneria, e si trova nel triangolo Darby-Leicester-Nottingham. Prima c’era anche una Dante a Leicester e ce n’è una anche a Nottingham, a Darby no però c’è a Manchester, ad Aberdeen in Scozia, a Liverpool, a Londra, a Cambridge. La nostra è un’organizzazione nata in ambiente universitario, spinta molto da cittadini inglesi desiderosi di divulgare la cultura e la lingua italiana, ovviamente insieme agli italiani presenti in zona e che sono ancora molti, principalmente immigrati dal Molise e dalla Campania. Negli anni c’è stato un ricambio generazionale, io ci sono entrato intorno al 2002, cercando di proseguire con l’attività in corso. Ci sono stati e ci sono ancora input inglesi nel comitato, i soci sono principalmente inglesi (amanti della lingua e della cultura italiana) più che italiani stessi, comunque presenti.

Quali sono le iniziative che una Dante Society attiva nel corso di un anno “regolare” per promuovere la cultura italiana nel mondo?

Da noi a Loughborough c’è un comitato organizzativo e poi ci sono i soci, ma tutti vengono resi partecipi degli eventi che si vorrebbero organizzare. Abbiamo una rete di contatti composta principalmente da docenti universitari o amanti della cultura italiana, del cinema o del design. Le nostre iniziative, le presentazioni si svolgono per la gran parte in lingua inglese ma ne facciamo anche in lingua italiana. Noi contattiamo i soci e chiediamo quali eventi vorrebbero che organizzassimo. Quelli a cui noi puntiamo principalmente sono quelli che secondo noi sono più rappresentativi, ad esempio da anni organizziamo il Carnevale, sia per gli adulti che per i bambini; eventi di cinema, per scoprire la cultura italiana attraverso le storie narrate su grande schermo; poi eventi che promuovono la cucina italiana, dai vini ai formaggi alla cucina tradizionale. Quest’ultimo aspetto negli anni si è evoluto soprattutto in base alla disponibilità di chi vuole fare una presentazione di carattere culinario oppure specificamente vinicolo. Quello che cerchiamo di fare sempre è mantenere un legame forte con la comunità. Per esempio, cerchiamo di coinvolgere ristoranti italiani locali spesso indipendenti (invece delle catene). Siamo legati al College di Loughborough, con un progetto di supporto (una piccola borsa di studio) per quegli allievi che non possono permettersi di pagare gli studi. Cerchiamo di portare avanti questo tipo di coinvolgimento con la comunità locale, per noi è importante. In occasione del Carnevale dei bambini doniamo tutto in beneficenza a una local charity, la Rainbow di Loughborough che supporta i bambini disabili.

Secondo lei la Brexit ha cambiato l’attività di una società come la Dante?

Per quel che riguarda gli eventi che organizziamo è ancora presto per dirlo, ma credo proprio di no. Devo dire che le persone che studiano lingue straniere, come ad esempio l’italiano, sono di ceto medio-alto, quindi possono permettersi di viaggiare e capiscono che imparare una lingua straniera aiuta a tenersi in forma mentalmente. Nel periodo post-Brexit non abbiamo visto molti cambiamenti. Il blocco c’è stato invece col lockdown, quando abbiamo continuato a svolgere le nostre attività, ma on line. Si è trattato comunque di una cosa positiva perché siamo riusciti ad organizzare molti eventi on line, stabilendo anche ottimi contatti con le altre Dante Alighieri sia nel Regno Unito che in Italia. Una volta che le restrizioni sono terminate abbiamo ripreso a fare eventi in presenza, la gente ha ricominciato a muoversi, e non abbiamo notato grossi cambiamenti con la Brexit comunque in vigore.

Ma vista la bella e proficua collaborazione con le altre Dante ai tempi del lockdown, ora che le restrizioni non sono più in vigore, avete mantenuto comunque degli eventi on line oppure no?

Noi non abbiamo più organizzato eventi on line, perché sentivamo che non ce ne fosse il bisogno. Mentre altre Dante Society ci hanno contattato per comunicarci di aver organizzato degli eventi on line, noi abbiamo deciso di concentrarci sugli eventi che organizziamo in presenza. Ne facciamo uno ogni cinque-sei settimane durante l’anno, d’altronde siamo tutti volontari.

Quest’anno, il 2024, è l’anno dei quarant’anni. Avete organizzato qualcosa di particolare per questa occasione speciale?

Quest’anno l’evento principale era il Carnevale, abbiamo unito la serata dedicata al Carnevale per adulti e per bambini al quarantesimo anniversario. Abbiamo fatto una festa, concentrando tutte le forze organizzative in quell’evento, invitando personalità come il sindaco, esponenti del College, il Console Onorario di Nottingham Valeria Passetti (anche se siamo nella Circoscrizione di Manchester, il nostro Vice Consolato Onorario più vicino è a Nottingham), esponenti della comunità italiana storica di questa zona. Nel corso dell’anno avremo altri eventi regolarmente in programma, come quelli ad esempio legati al cinema, ma tra fine Novembre e inizio Dicembre terremo un evento di “conversazione in italiano” (con prosecco e panettone), per fare un brindisi alla fine dell’anno e festeggiare insieme. Tutti i nostri eventi sono finalizzati alla comunicativa e al confronto tra noi, anche a scopo organizzativo dell’evento successivo (come quello di questo mese dedicato al design, per esempio). Socializzare è la cosa più importante. E poi siamo orgogliosi di essere partner della Dante Alighieri Global che ha sede a Roma. Grazie al loro supporto facciamo parte di questa grande famiglia, ma sempre con una certa indipendenza sul territorio pur mantenendo il legame con la sede di Roma, che rappresenta una grossa istituzione.

E, per finire, il presidente Fanti ci svela la realizzazione di un progetto molto importante per la sede di Loughborough, che potrebbe portare a una svolta significativa per l’attività della Society.

“Al momento stiamo lavorando su un processo partito alcuni anni fa, purtroppo rallentatosi a causa del lockdown: offrire il PLIDA, la certificazione in lingua italiana anche qui nella nostra zona. Stiamo lavorando con Roma e con l’Università di Leicester per insegnare la lingua italiana e poterla certificare per richiedere la cittadinanza, un’opportunità molto importante soprattutto all’indomani della Brexit poiché sono in molti ad aver bisogno della cittadinanza italiana.”

Dita incrociate e buon lavoro, presidente.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.