Terza dose per il 50% di inglesi, ma non è escluso un breve lockdown

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Il 50% di adulti ha ricevuto la booster jab, ma oggi il governo si riunisce per valutare l’opzione di un lockdown di due settimane dopo Natale. La decisione arriverebbe a seguito di un’impennata nei casi nel paese.

Terza dose per il 50% di inglesi, ma non è escluso un breve lockdown dopo Natale

Una settimana fa Boris Johnson aveva annunciato che tutti i maggiorenni del paese avrebbero avuto l’opzione di farsi il richiamo entro fine anno. Ieri, il Regno Unito ha dimostrato ancora una volta l’efficienza della propria campagna vaccinale, tra le più rapide al mondo: il 17 dicembre già 26.3 milioni di persone con la terza dose.

L’annuncio arriva dal profilo Twitter del Primo Ministro: “Una giornata da record per le vaccinazioni, con un numero incredibile di persone che si sono fatte avanti: 936,480. Questo significa che il 50% degli adulti ha ricevuto la terza dose”.

Questo risultato è l’esito dello sforzo dell’NHS, la sanità nazionale inglese, che supportata dall’esercito si sta muovendo a ritmi record. A Londra gli stadi sono stati allestiti come hub vaccinali, e in tutto il paese la popolazione si è fatta avanti per il richiamo, mandando addirittura in crash il sito delle prenotazioni.

È l’effetto delle parole del Primo Ministro, che alla notizia del primo positivo Omicron deceduto pochi giorni fa aveva annunciato: “L’idea che questa variante sia una versione più docile del virus va messa da parte e dobbiamo riconoscere la rapidità con cui accelera tra la popolazione. La miglior cosa che possiamo fare tutti è il richiamo”.

Record di casi, oggi incontro del governo per valutare ipotesi lockdown

Tuttavia per il terzo giorno consecutivo si registra un numero record di casi in UK: ben 92.503, con 111 morti e 875 ricoveri in terapia intensiva. Il Piano B, entrato in vigore una settimana fa, non è abbastanza per frenare l’impennata di casi, probabilmente dovuta alla diffusione della variante Omicron in tutto il paese.

Il governo non può dunque escludere ulteriori misure restrittive. Tra queste, ci sarebbe un lockdown di due settimane dopo Natale, che imporrebbe il divieto di assembramenti al chiuso e limiterebbe l’hospitality al servizio all’esterno.

L’ipotesi verrà valutata oggi pomeriggio nel corso di una riunione speciale del gabinetto. Ma gli esperti avvertono che aspettare il 26 dicembre potrebbe essere già troppo tardi.

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