SIAL, la presentazione del libro “A Cosa Servono i Soldi?”

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Si è tenuta alla Scuola Italiana a Londra, SIAL, la presentazione del libro “A Cosa Servono i Soldi?” edito Il Castoro. Rispondono gli autori.

SIAL, la presentazione del libro “A Cosa Servono i Soldi?”

Lunedì 6 dicembre 2021 si è tenuta la presentazione del libro per bambini “A Cosa Servono i Soldi?”, opera degli autori Pierdomenico Baccalario, Simona Paravani-Mellinghoff e Roberto Taddia, edito da Il Castoro.

L’evento, presso la SIAL Scuola Italiana a Londra, ha visto come protagonisti i più piccoli, a cui il manuale è diretto.

Ad organizzare la serata, la stessa SIAL in partnership con il Consolato Generale d’Italia a Londra, la casa editrice Il Castoro e la libreria The Italian Bookshop.

Sul palco a condurre l’evento, gli autori Baccalario e Paravani-Mellinghoff, il Console Generale Marco Villani e la direttrice della SIAL dottoressa Ines Saltalamacchia, a cui è toccato il compito di introdurre e mediare l’evento.

I saluti iniziali del Console generale Marco Villani hanno aperto il palco ed hanno sottolineato l’importanza dell’istruzione economica dei più giovani.

Sono intervenuti poi i due autori. Lo scrittore Baccalario ha sottolineato sopratutto l’importanza di seguire i propri talenti, un consiglio rivolto ai più piccoli presenti tra il pubblico.

L’autrice Paravani-Mellinghoff, invece, ha tenuto a precisare gli aspetti più squisitamente economici dietro l’opera.

L’obiettivo, ha detto la scrittrice, è far capire concetti complessi a menti piccole, che hanno già bisogno di questi strumenti. Per farlo, si é fatto uso di supereroi, personaggi Disney, fumetti, tutte realtà conosciute ai bambini. La struttura del libro si svolge attorno a 15 domande, tra cui “Che cos’è il lavoro?” e la stessa “A cosa servono i soldi?”.

L’efficacia delle formule e dei temi scelti è stata sottolineata dai costanti interventi dei bambini, seduti a gambe incrociate sotto il palco. Insomma, in termini economici, il segmento di mercato ha risposto bene al prodotto.

SIAL, la presentazione del libro "A Cosa Servono i Soldi?". Da sinistra a destra, in foto: la direttrice Ines Saltalamacchia, l'autore Pierdomenico Baccalario, il Console Generale Marco Villani e la scrittrice Simona Paravani-Mellinghoff.
SIAL, la presentazione del libro “A Cosa Servono i Soldi?“. Da sinistra a destra, in foto: la direttrice Ines Saltalamacchia, l’autore Pierdomenico Baccalario, il Console Generale Marco Villani e la scrittrice Simona Paravani-Mellinghoff.

Le domande agli autori: il linguaggio ed i temi scelti

Durante la presentazione, ha parlato di “risposte giuste” alle 15 domande. Le chiedo, invece, perché queste 15 dovrebbero essere le “domande giuste”?

Baccalario: “Le domande sono giuste perché sono quelle dei diretti interessati: le abbiamo fatte fare ai bambini. Abbiamo infatti seguito una ricerca internazionale tra le scuole primarie di Italia, Francia, Germania e Spagna. Le domande più ricorrenti hanno poi scelto i temi generali della serie di libri a cui stiamo lavorando da circa 2 anni. All’interno, invece, di questi temi generali, un’altra ricerca ha sancito quelli che sono poi i temi trattati dai singoli libri“.

Quando si parla di libri per ragazzi, c’è sempre un duplice rischio: da una parte, si può semplificare troppo un discorso complesso, banalizzandolo. Dall’altra, invece, si rischia di non semplificare abbastanza, lasciando confusi i piccoli lettori. Come avete evitato questi rischi?

Baccalario: “Einstein lo diceva : in ogni campo di ricerca, tutto è semplificabile fino al punto in cui è semplificabile e non oltre.

L’obiettivo è arrivare a far capire che ci sono delle cose complesse, per affrontarle più in là. È come intraprendere una scalata sul Monte Bianco. Al bambino viene detto che il monte Bianco è una montagna alta, che ci sono delle vette ripide e che servono gli strumenti adeguati. Una volta date le Informazioni giuste, sta alla curiosità del bambino intraprendere il viaggio. Insomma, il livello di complessità è ben risolvibile: basta dire cosa c’è dopo.

Paravani-Mellinghoff: “Io dico anche che le intuizioni sono importanti. Lo vedo nella mia professione. Ho un background matematico e insegno a UCL temi complessi legati al mondo della finanza. Quello che dico ai miei ragazzi è di seguire le proprie intuizioni, che vanno al di là delle conoscenze e delle rispettive complessità. È un modo per iniziare: qualcosa su cui poi lavorare per risolvere problemi.”

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