Mercato del vino nel Regno Unito: gli italiani hanno conquistato i consumatori

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Tre Bicchieri: ha riscosso enorme successo da parte del pubblico l’evento organizzato da Gambero Rosso, in collaborazione con l’Italian Chamber of Commerce in UK. Tenutosi a Londra, l’evento ha avuto l’obiettivo di esportare all’estero l’importanza ed il prestigio dei vini italiani.
Tre Bicchieri: ha riscosso enorme successo da parte del pubblico l’evento organizzato da Gambero Rosso, in collaborazione con l’Italian Chamber of Commerce in UK. Tenutosi a Londra, l’evento ha avuto l’obiettivo di esportare all’estero l’importanza ed il prestigio dei vini italiani.

La Gran Bretagna non ne produce, ma gli inglesi ne bevono sempre di più: per questo il mercato del vino nel Regno Unito è diventato importantissimo anche per i produttori italiani.

Il Mercato del Vino nel Regno Unito, una crescita continua

Il Regno Unito occupa una posizione di grande rilievo nel commercio globale del vino, principalmente a causa della sua limitata produzione locale, che ha portato il Paese a importare vini da tutto il mondo. Per questo i produttori italiani hanno sempre guardato con interesse a questo mercato promettente, e grazie alla bonta del prodotto, hanno saputo conquistarsi nel tempo posizioni di assoluto rilievo nel cuore e nelle preferenze dei consumatori britannici e nel mercato del vino del Regno Unito.

La crescita esponenziale del mercato del vino nel Regno Unito dipende da molti fattori che negli ultimi 15 anni hanno contribuito a modificare le abitudini dei consumatori britannici e ad aumentare il consumo. Perfino nei tradizionali pub, il vino proveniente da ogni dove, anche quello italiano, ha conquistato un posto al fianco della tradizionale birra.

E poichè il mercato del vino in Regno Unito sembra voler continuare a crescere, è facile dedurre che ci sono ancora spazi che i produttori italiani possono conquistare. Per conoscere meglio questo mercato, tra l’altro, è possibile utilizzare lo studio di settore che Ita, la Italian Trade Agency di Londra ha effettuato e che ha fornito agli operatori italiani partecipanti alla Borsa del Vino Regno Unito 2023 del 4 ottobre prossimo a Londra (ne parliamo in questo articolo).

Così cambiano gli Stili di Vita e le scelte dei consumatori nel Regno Unito

L’aumento del reddito disponibile della popolazione, l’interesse crescente per la cucina italiana e i viaggi più frequenti in Europa hanno contribuito a un cambiamento significativo negli stili di vita di una parte significativa delle persone che vivono nel Regno Unito.

L’accessibilità dei voli low-cost ha amplificato il fenomeno dei viaggi in Europa, con molti inglesi che ora possiedono seconde case nei Paesi mediterranei, dove possono godere di climi temperati.

L’aumento dei consumi pro capite e delle dimensioni complessive del mercato del vino nel Regno Unito ha creato interessanti opportunità d’affari per i Paesi produttori di vino, sia tradizionali che emergenti.

Perfino i pub britannici hanno ampliato le loro offerte di vini per soddisfare la crescente domanda. Il successo della cucina italiana e la celebrità di tanti chef hanno contribuito alla crescente disponibilità di vini italiani nei ristoranti e nel settore Ho.Re.Ca. Le carte dei vini di molti ristoranti italiani, soprattutto a Londra, competono con le migliori enoteche italiane.

Mercato del Vino nel Regno Unito, ecco i dati

Nel 2022, il settore dei vini e delle bevande alcoliche ha registrato un valore di 24,2 miliardi di sterline negli scambi off-trade e on-trade, rappresentando un aumento del 5% rispetto a tre anni fa.

Il mercato on-trade sales è quello in cui i prodotti si vendono per il consumo, per esempio bar, ristoranti e pub, menrte quello off-trade sales è quello in cui i prodotti si vendono soltanto, per esempio negozi e supermercati.

A guardare bene i dati, si nota che i volumi di vendita hanno subito una piccola diminuzione del 2% rispetto al 2019, totalizzando 12.462 mila ettolitri.

La predominanza è stata del valore delle vendite off-trade, che ha raggiunto circa 12,6 miliardi di sterline, di cui 7,6 miliardi riconducibili al vino e 5 miliardi agli spirits, mentre i restanti 11,6 miliardi di sterline provengono dalle vendite on-trade, suddivisi in 8,1 miliardi di spirits e 3,5 miliardi per i vini.

Off-Trade e On-trade, successo dei vini italiani

Nell’ambito off-trade, le vendite complessive di vini e alcolici si sono mantenute inferiori ai 13 miliardi di sterline, con una vendita di 10.695 mila ettolitri nel 2022. Questi valori, sebbene leggermente superiori, si avvicinano agli anni pre-pandemici.

I vini con prezzi tra le 10-11 sterline sono stati più acquistati rispetto a quelli sopra le 12 sterline, che hanno registrato un calo del volume di vendita del 14%.

n questo ambito, i vini più venduti sono in generale quelli australiani, con 417.000 ettolitri venduti e 336 milioni di sterline di valore, seguiti dagli italiani con 237.000 ettolitri e un valore totale di 198 milioni di sterline.

Nel contesto on-trade, le pressioni dovute all’aumento del costo della vita si sono riflesse sia sui consumatori che sulle imprese. Rispetto a tre anni fa, il volume delle vendite è diminuito del 10% per i liquori, del 24% per i vini e dell’8% per la birra. La categoria degli spirits ha contribuito al recupero complessivo delle vendite, con un aumento del volume del 5% rispetto a tre anni fa.

Nel settore on-trade, i vini preferiti dai consumatori sono senza dubbio quelli italiani, con 415.000 ettolitri venduti per un valore di 1,230 miliardi di sterline, seguiti da quelli francesi, 235.000 ettolitri venduti per un valore di 917 milioni di sterline.

I dati dei Principali Paesi Produttori

Nell’ultimo anno, otto dei principali Paesi produttori vinicoli hanno mostrato perdite sia in termini di volume che di valore, ad eccezione dei vini spagnoli e sudafricani, che hanno registrato una crescita leggera. L’Australia si conferma al primo posto, con vendite di 1.597.000 ettolitri (per un valore di 1,289 miliardi di sterline, mentre la Germania è in fondo alla classifica con soli 73.000 ettolitri venduti. L’Italia, nonostante una contrazione, si posiziona al secondo posto, con 980.000 ettolitri venduti, per un valore di 790 milioni di sterline.

I Canali Distributivi del Regno Unito

Nel Regno Unito esistono due tipi principali di operatori economici che importano vino dall’Italia: le società che trattano principalmente produzioni italiane e quelle che trattano vini da più Paesi. Tuttavia, questa distinzione sta gradualmente diminuendo a causa della crescente competizione nel settore on-trade e dei cambiamenti generazionali nelle società d’importazione.

L’avvento di internet ha generato la crescita di nuovi intermediari che acquistano dai produttori italiani e vendono direttamente ai consumatori inglesi. Questi nuovi attori distributivi si concentrano spesso su nicchie geografiche o settoriali, come vini biologici o da collezione.

In conclusione il mercato del vino nel Regno Unito è in costante evoluzione, con un’ampia varietà di vini provenienti da tutto il mondo disponibili per i consumatori britannici.

Le tendenze recenti indicano una preferenza per i vini bianchi a basso contenuto alcolico, ma anche per quelli italiani. In particoalre, tra i rossi, il vino senz’altro più popolare è il Malbec, ma anche Shiraz e Merlot sono molto apprezzati. Tra i bianchi, invece, il Sauvignon Blanc è sempre quello che riscuote il maggior interesse, ma il Pinot Grigio è quello che ha vissuto l’aumento maggiore del volume di vendite negli ultimi 3 anni, pari al 10%.

L’industria del vino nel Regno Unito continua a essere influenzata da fattori economici e culturali, e rimane un settore interessante per i produttori e gli operatori del settore.

Accise, preoccupa il nuovo sistema basato sui gradi e non sul volume

Nel contesto del mercato delle bevande alcoliche nel Regno Unito, è emersa una significativa evoluzione nel sistema delle accise. Questi cambiamenti, introdotti lo scorso primo agosto per semplificare il sistema esistente, sono volti a scoraggiare il consumo di bevande ad alto contenuto alcolico. Ecco una panoramica delle nuove tariffe e delle modifiche apportate:

Una Tassazione Proporzionale – La principale novità è l’introduzione di una tassazione proporzionale basata sul grado alcolico delle bevande alcoliche. Questo rappresenta un cambiamento significativo rispetto al sistema precedente. Le categorie tassate sono state ridotte a soli tre gruppi: birra, sidro e vino/distillati.

Entrata in Vigore – Il nuovo regime delle accise è entrato in vigore dal 1° agosto 2023. Tuttavia, è importante notare che ci sarà un periodo di transizione e alcune tariffe varieranno nel corso di questo periodo.

Le Nuove Tariffe

Ecco una panoramica delle nuove tariffe:

  • Imposta su tutti i prodotti alcolici superiori al 22% ABV: £31,64 per litro di alcol puro (lpa).
  • Superamento della distinzione tra vino fermo e sparkling: questo è un passo importante per semplificare il sistema e ridurre la complessità delle tariffe.
  • Prodotti alcolici con gradazione tra l’8,5% e il 22% ABV: Saranno soggetti a un’imposta di £28,50 lpa.
  • Periodo di transizione per prodotti con ABV tra l’11,5% e il 14,5%: Per un periodo di 18 mesi, compreso tra il 1° agosto e il 1° febbraio 2025, tutti i prodotti con questa gamma di gradazione saranno tassati come se avessero un 12,5% ABV. Terminato questo periodo, le accise saranno calcolate in base all’ABV dichiarato in etichetta.
  • Sgravio per prodotti con ABV inferiore all’8,5%: Sarà previsto uno sgravio per i prodotti con una gradazione alcolica inferiore all’8,5%, venduti in contenitori di almeno 20 litri. Per questi prodotti, la tariffa sarà di £19,08 lpa per quelli con ABV compreso tra il 3,5% e l’8,4%, e di £8,42 lpa per quelli con ABV inferiore al 3,5%.

Questi cambiamenti nel sistema delle accise mirano a semplificare la tassazione delle bevande alcoliche e ad incentivare un consumo più responsabile. Sarà interessante osservare come queste modifiche influenzeranno il mercato delle bevande alcoliche nel Regno Unito nei prossimi anni.

Nota: Tutte le tariffe sono espresse in sterline (£) per litro di alcol puro (lpa).

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