L’eccellenza del biologico Made in Italy punta sul Natural & Organic Product Europe di Londra

Date:

Il biologico di eccellenza Made in Italy si presenta al mercato britannico: l’Ice porta 14 imprese italiane alla Natural & Organic Products Europe.

Il miglior biologico Made in Italy partecipa al Natural & Organic Product Europe di Londra

L’eccellenza del biologico made in Italy si propone all’esigente e qualificato mercato del Regno Unito portando i prodotti migliori di ben 14 aziende italiane al prossimo Natural & Organic Products Europe.

Le aziende italiane ambasciatrici dell’eccellenza made in Italy nel settore biologico saranno presenti allo spazio italiano organizzato dall’Agenzia Ice di Londra allo show più imporante del del settore, che si terrà presso l’ExCel Exhibition Centre (1 Western Gateway, Royal Victoria Dock, London E16 1XL) dal 16 al 17 aprile 2023.

L’edizione 2023 di Natural & Organic Products Europe vede la partecipazione di oltre 700 espositori che riuniranno il meglio dei prodotti clean label, free-from ed ecologici in 5 aree: Natural Food, Natural Health, Eco Living, Natural Beauty & Spa e Vegan World.

E in questa imporante e prestigiosa cornice espositiva sarà presente anche l’Italia, che vanta una tradizione consolidata di eccellenza mondiale nel settore del Food e anche nel biologico.

La presenza collettiva italiana è assicurata in un’area espositiva di 120 mq di superficie, che ospiterà 14 aziende a rappresentanza di tutto il migliore Made in Italy.

Le 14 aziende selezionate per la partecipazione al Natural & Organic Products Europe sono Acetaia Pramarzoni Morena Farm, Ambrosiae, Antico Molino Rosso, Azienda Agricola La Sisile, Bachet, Bontasana, Buononaturale, Cerreto Organic, Gias, Gino Girolomini Cooperativa Agricola, Ioboscovivo, Molino Sima, Nutfruit Italia Società Agricola, Pasta di Liguria. 

La produzione esposta a Londra dalle 14 aziende rappresenta una panoramica completa delle eccellenze italiane e della produzione alimentare del nostro Paese.

All’interno della collettiva è stato inoltre allestito un centro servizi, un format che l’Agenzia Ice di Londra ha già sperimentato con successo in altre sedi e che ha la funzione di ospitare ed orientare i visitatori stranieri e fornire assistenza logistica agli espositori italiani.

Agroalimentare, ai britannici piace il Made in Italy

Il mercato britannico è da sempre un mercato particolarmente interessante per i prodotti agroalimentari italiani, anche per quelli del settore biologico, e un ulteriore motivo di interesse sta nella crescita esponenziale delle vendite online. La conferma arriva da uno studio che l’Ice ha condotto sul mercato dell’agroalimentare nel Regno Unito e che viene fornita alle imprese italiane che su avvalgono dell’assistenza tecnica degli esperti dell’Agenzia Ice di Londra.

Negli ultimi cinque anni, infatti, i profitti degli ordini e delle consegne di cibo online sono aumentati ad un tasso annuo composto del 29,4%. La tendenza è in aumento ed è legata, anche, al rientro in ufficio ed al lavoro in presenza successivo alla energenza Covid.

I consumatori a corto di tempo, infatti, ha rilevato l’Ice, si rivolgono sempre più a piattaforme di ordinazione e consegna di cibo. La crescente domanda ha influito sull’ampliamento della gamma di alimenti che vengono offerti online.

In particolare, ristoranti e take-away hanno aderito a piattaforme online per ottenere l’accesso a una base di consumatori sempre più ampia e ad una maggiore esposizione. Le piattaforme continuano tuttavia ad affrontare numerose sfide, sotto forma di pressione sui prezzi, contenziosi in materia di lavoro e calo della domanda di fronte all’aumento generalizzato del costo della vita in Regno Unito.

Nel 2022-23, le entrate dovrebbero aumentare del 7,2% per raggiungere 3,3 miliardi di
sterline. Nei cinque anni fino al 2027-28, si prevede che le entrate aumenteranno a un tasso annuo composto del 7,9% per raggiungere i 4,9 miliardi di sterline.

E non a caso, il Made in Italy ha sempre avuto un ruolo di primissimo piano nelle preferenze dei consumatori del Regno Unito. Se ne è accorta anche Just Eat, una delle principali piattaforme di food deliver, che monitora migliaia di ordini e stila periodicamenrte una classifica del cibo prefrito dai suoi acquirenti.

Ebbene, anche Just Eat conferma che – sebbene le tendenze possano variare da regione a regione, e le tante comunità di origine stranier presenti nel Regno rendono la domanda estremamente variegata, la regina delle tante cucine presenti in Gran Bretagna è proprio quella italiana.

Insmma, la “cucina più amata” dai britannici e non solo, è proprio quella italiana, con preferenze che vanno dai maccheroni al formaggio alle lasagne, seguita dal cibo indiano, dal fast food, dalla cucina giapponese e infine da quella messicana.

Inoltre, fa sapere l’Agenzia Ice, il Regno Unito importa circa il 46% del cibo totale che consuma, in particolare prodotti freschi, ed è importatore netto di cibo (39,5 miliardi di sterline di import di cibo tra marzo 2021 e febbraio 2022 e 13,9 miliardi di sterline di export).

Per quanto riguarda il volume, nel 2022 le importazioni del Regno Unito di prodotti agro-alimentari e bevande sono aumentate del 5,14% rispetto al 2021.

I Paesi che hanno registrato il maggior aumento in termini di volume delle loro esportazioni di agro-alimentari e bevande verso il Regno Unito, rispetto al 2021, sono stati il Belgio (+25,36%), i Paesi Bassi (+24,29%) e la Francia (+20,45%).

L’Italia ha esportato circa 1.939.294 tonnellate di beni agro-alimentari e bevande verso il Regno Unito, -1,93%% rispetto all’anno precedente. L’Italia si è posizionata al sesto posto nel mondo, con una quota di mercato totale (UE & NON-UE) del 6,20%, in confronto alla quota del 6,66% dello stesso periodo del 2021.

In questo ambito, il mercato dei prodotti biologici nel Regno Unito ha registrato una crescita negli ultimi anni. Tra il 2016 e il 2021, il valore delle vendite complessive di prodotti biologici è aumentato di oltre il 30%, raggiungendo i 3 miliardi di sterline.

Pietro Nigro
Pietro Nigro
Giornalista professionista, napoletano, con esperienza di giornalismo su carta, in tv e sul web, nonché di comunicazione e nel mondo dell'impresa. Ha lavorato soprattutto a Napoli dove si è occupato di economia e politica per il Roma, il Denaro e il Corriere del Mezzogiorno. Ha curato uffici stampa e attività di comunicazione istituzionale, tra gli altri, per il parlamentare europeo Ernesto Caccavale, l'Ordine degli Ingegneri di Napoli, l'Associazione nazionale Consulenti tributari di Napoli, il Consorzio nazionale Acciaio, Anida onlus e Itaca ong. Come direttore responsabile, ha fatto nascere l'emittente televisiva calabrese Rete 3, e, come vicedirettore, il nuovo sito di informazione www.scelgonews.it. In precedenza è stato socio fondatore di una nuova impresa di bricchettaggio di lignite in Bashkortostan, di una cooperativa di diversamente abili a Napoli e della prima società italiana di condohotel a Chianciano (Siena). Attualmente collabora con il Sole 24 Ore. Nell'autunno 2015, raccoglie e rilancia l'ennesima sfida professionale: avviare www.Italianotizie24.it, una nuova iniziativa editoriale dal "basso", nata cioè dallo sforzo congiunto di un gruppo di giornalisti di varie parti d'Italia che decidono di "mettersi in proprio" per far nascere il "loro" giornale.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Condividi il post:

spot_imgspot_img

In questa sezione

Articoli correlati
Related

Il film Scoop, la nomina agli Emmy e cosa significa fare giornalismo: Sam McAlister si racconta

Avete mai conosciuto una ''sognatrice disciplinata''? Io  sì, e...

Vi presento Roberto Costa (come non lo avete mai visto)

Recentemente ho avuto il piacere d’intervistare Giorgio Poggio, Managing...

Marianna Penna conquista il G100: Mission Million per l’Italia

Cosa succede quando un global network formato dalle migliori...