
Per i freelance italiani che si trasferiscono a Londra, mantenere la Partita Iva italiana è una soluzione vantaggiosa che consente di lavorare liberamente nel Regno Unito, senza dover aprire una nuova Partita Iva britannica. La chiave per un’attività di successo è comprendere le normative fiscali di entrambi i Paesi e gestire correttamente la fatturazione internazionale.
Freelance italiani a Londra: come avviare un’attività da lavoratore autonomo mantenendo la Partita Iva italiana
Londra è una delle città più attraenti per i freelance italiani che desiderano espandere la propria attività all’estero. Non solo per le opportunità professionali, ma anche per la libertà che la città offre ai lavoratori autonomi. Molti professionisti scelgono Londra come base, ma continuano a mantenere la propria Partita Iva italiana.
Questo approccio consente loro di lavorare nel Regno Unito, senza dover aprire una nuova Partita Iva britannica. In questo articolo, vedremo come è possibile avviare un’attività freelance a Londra senza perdere la propria Partita Iva italiana, affrontando anche gli aspetti fiscali e le principali operazioni da compiere.
Perché molti freelance italiani scelgono Londra
Londra è una città cosmopolita e dinamica, con un ecosistema che favorisce il lavoro autonomo. Le opportunità professionali sono numerose e variegate, spaziando dalla tecnologia alla consulenza, dal design alla scrittura.
Il mercato offre una domanda costante di professionisti qualificati, e per un freelance italiano, Londra rappresenta il punto di accesso ideale per entrare in contatto con clienti internazionali e potenziali partner commerciali.
Anche se Londra è fuori dall’Unione europea dopo la Brexit, le opportunità rimangono numerose per i professionisti italiani, che possono continuare a lavorare come freelance mantenendo la loro Partita Iva italiana.
Lavorare a Londra con la Partita Iva italiana
Per un freelance italiano che si trasferisce a Londra, la possibilità di mantenere la Partita Iva italiana è una soluzione vantaggiosa. Non è necessario aprire una nuova Partita Iva nel Regno Unito, a meno che non si voglia creare una struttura giuridica separata come una Limited Company (Ltd).
In questo modo, è possibile continuare a lavorare con i clienti italiani, ma anche ampliare il proprio mercato, conquistando clienti nel Regno Unito o in altre nazioni.
Per fare ciò, è importante comprendere i principali adempimenti fiscali sia in Italia che nel Regno Unito. Anche se il freelance mantiene la Partita Iva italiana, deve comunque rispettare le normative fiscali locali, che variano a seconda del tipo di servizio offerto e dei redditi generati.
Il sistema fiscale del Regno Unito per i freelance italiani
Londra è famosa per il suo sistema fiscale relativamente semplice, ma i freelance italiani devono comunque fare attenzione a rispettare le normative fiscali britanniche. Se un freelance italiano lavora a Londra, ma mantiene la Partita Iva italiana, deve comunque
seguire alcune regole.
In primo luogo, è importante registrarsi presso l’Hmrc (Her Majesty’s Revenue and Customs) per comunicare che si è un lavoratore autonomo residente nel Regno Unito.
Questo è necessario anche se si mantiene una Partita Iva italiana. In questo modo, si sarà correttamente registrati per la dichiarazione dei redditi nel Regno Unito, pur continuando a fatturare con la Partita Iva italiana.
Inoltre, se si superano determinati limiti di reddito o se si intende fare affari in modo significativo nel Regno Unito, potrebbe essere necessario registrarsi per l’Iva nel Regno Unito.
In tal caso, sarebbe opportuno aprire una Partita Iva britannica, ma questo dipende
dalle circostanze specifiche e dalle leggi fiscali vigenti.
Partita Iva italiana e fatturazione internazionale
Per un freelance italiano che lavora a Londra, l’aspetto più importante è la gestione della fatturazione. In generale, se si lavora con clienti italiani o europei, la Partita Iva italiana sarà sufficiente per emettere fatture. Tuttavia, quando si lavora con clienti nel Regno Unito o fuori dall’Unione Europea, potrebbero esserci delle considerazioni extra da fare in termini di Iva.
Nel caso in cui il freelance italiano lavori con clienti nel Regno Unito, non sarà necessario applicare l’Iva italiana alle fatture, ma si dovranno seguire le regole fiscali per le prestazioni di servizi internazionali.
In pratica, questo significa che il freelance dovrà emettere fatture senza Iva, ma dovrà verificare le condizioni del contratto con ogni cliente per determinare se ci sono imposte locali da applicare.
È utile sapere che in molti casi, se si fattura a clienti nel Regno Unito, non si deve pagare l’Iva britannica, a meno che non si superi una certa soglia di fatturato, come nel caso della registrazione al Vat britannico. In tal caso, il freelance dovrà registrarsi anche per l’Iva nel Regno Unito, ma solo se necessario.
I vantaggi di mantenere la Partita Iva italiana
Mantenere la Partita Iva italiana quando si lavora all’estero ha alcuni vantaggi importanti.
Il primo è la continuità fiscale: il freelance non dovrà preoccuparsi di dover cambiare il proprio sistema fiscale, di aprire nuove pratiche o di adattarsi a un sistema fiscale che potrebbe risultare complesso o diverso da quello italiano.
Inoltre, la Partita Iva italiana permette di continuare a beneficiare dei regimi fiscali previsti dallo Stato italiano, come il regime forfettario, se si rientra nei requisiti.
Un altro vantaggio è la possibilità di utilizzare la Partita Iva italiana per emettere fatture in modo semplice, continuando a operare in Italia. Le fatture emesse ai clienti italiani saranno regolate secondo le leggi italiane, e il freelance potrà continuare a dichiarare i propri guadagni in Italia.
In questo modo, si evita la necessità di aprire una struttura complessa nel Regno Unito.
Fiscozen: la soluzione per i freelance italiani all’estero
Gestire la Partita Iva italiana quando si lavora all’estero può essere complesso, ma esistono servizi che semplificano il processo. Fiscozen è un servizio online pensato per i freelance italiani che lavorano all’estero, offrendo assistenza nella gestione della Partita Iva, della contabilità e delle dichiarazioni fiscali.
Grazie a Fiscozen, i freelance possono gestire facilmente la propria attività senza preoccuparsi delle complicazioni burocratiche, e possono concentrarsi sul proprio lavoro.
Il servizio offre consulenza personalizzata per ottimizzare le tasse e gestire correttamente la Partita Iva italiana, il tutto in modo digitale e senza doversi recare fisicamente in Italia.
Per i freelance italiani che si trasferiscono a Londra, mantenere la Partita Iva italiana è una soluzione vantaggiosa che consente di lavorare liberamente nel Regno Unito, senza dover aprire una nuova Partita Iva britannica. La chiave per un’attività di successo è comprendere le normative fiscali di entrambi i Paesi e gestire correttamente la fatturazione internazionale.
Con l’aiuto di servizi come Fiscozen, la gestione della Partita Iva diventa molto più semplice, permettendo ai freelance italiani di concentrarsi sulle opportunità professionali che Londra ha da offrire.