Breaking Lines: La Libertà delle Parole in Mostra alla Estorick Collection

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Una delle opere letterarie esposte alla mostra dedicata al Futurismo "Breaking Lines" alla Estorick Collection di Londra (foto R. Leotti / LN24)..

La mostra Breaking Lines, in corso alla Estorick Collection of Modern Italian Art fino all’11 maggio, esplora il legame tra Futurismo e poesia sperimentale, con opere di Marinetti, Depero, Carrà e altri protagonisti dell’avanguardia italiana.

La libertà delle parole nella mostra Breaking Lines della Estorick Collection dedicata al Futurismo e alle origini della Poesia Sperimentale

Chissà se Filippo Tommaso Marinetti si sarebbe immaginato la portata e il successo riscosso dalla sua “chiamata alle arti” del suo Manifesto Futurista, pubblicato nel 1909 prima dalla Gazzetta dell’Emilia e due settimane dopo dal Figaro.

L’abbandono della tradizione per la ricerca di esprimere la velocità e l’energia erano espressione di un Paese che muoveva passi importanti nell’industrializzazione (La fabbrica automobilistica FIAT era stata fondata vent’anni prima) e che in pochi anni l’avrebbe coinvolto nella prima di due guerre mondiali.

Aldilà del suo credo politico e convinzioni antifemministe, Marinetti glorificava il nuovo che avanza, la bellezza della velocità e ineggiava l’abbandono di quella che definì nel suo Manifesto “l’Immobilità pensosa” per perseguire:

“Il coraggio, l’audacia la ribellione saranno elementi essenziali della nostra poesia”.

Questo fervore è tangibile nelle riviste e nei libri di vari autori esposti alla come quadri alla Breaking Lines, la prima mostra del 2025 della Estorick Collection of Italian Modern Art di Londra.

Il visitatore noterà che l’estasi e il sonno della poesia pre-futurista han lasciato posto a componimenti dinamici e fuori dagli schemi.

Come se la guerra, argomento che spesso si insinua nelle tematiche delle opere, sia in primis quella della parola contro la bidimensionalita’ della carta stampata.

Dalla metrica e la rima si passa a un linguaggio frammentato svincolato dalla grammatica e dalla punteggiatura, si predilige l’onomatopea e la macchina da scriverere diventa di fatto un medium di arte figurativa.

Parole in libertà non è solo un proclama, lo è di fatto.

Le parole private delle costrizioni linguistiche e metriche diventano, come per l’Onomalingua di Fortunato Depero, un linguaggio universale senza bisogno di traduzione, perchè come dice lo stesso autore è il linguaggio delle forze naturali, degli esseri rumoreggianti creati dagli uomini e degli animali.

Nella stessa sala, anche il collage di Carlo Carrà, Avvolgimenti atmosferici – scoppio di un obice, opera che fa parte della collezione permanente della Estorick Collection.

Per chi volesse approfondire le arti figurative futuriste, vi consigliamo di estendere la vostra visita anche ai piani superiori della galleria, dove potrete ammirare opere di altri artisti che oltre a Carrà hanno aderito al movimento futurista: Gino Severini, Giacomo Balla, Luigi Russolo, Umberto Boccioni.

L’esposizione, che si conclude l’11 maggio, si completa con un omaggio al poeta inglese Dom Sylvester Houédard, definito uno dei maestri della poesia concreta sviluppatasi nel secondo Dopoguerra e la cui attività ha poi influenzato la poesia sperimentale.

Le parole sono disposte in forme e colori volti a suggerire immagini e evidenziare il tema della composizione, o forse più semplicente a “sfidare” il pubblico a rompere gli schemi per aprirsi ad un nuovo linguaggio e immagini.

Nello stesso spazio espositivo, oltre al monaco e teologo Houédard, si segnalano anche le opere di Bob Cobbing, John Furnival e Hamilton Finlay.

Nel programmare la vostra visita al n. 39a Canonbury Square (N1 2AN), oltre al consueto orario di apertura, vi segnaliamo che l’ultimo giovedì del mese la Estorick Collection of Modern Italian Art rimane aperta fino alle 20.00, con accesso gratuito agli studenti full-time dopo le 17.00.

Maggiori informazioni su eventi e prenotazioni sul sito della Estorick Collection of Modern Italian Art.

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