Boris Johnson ammette la sua presenza al party in lockdown e si scusa dinnanzi al Parlamento

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Dinnanzi al Parlamento, il Primo Ministro inglese Boris Johnson ha fornito le sue più sentite scuse per la presenza ad un garden party a Downing Street lo scorso maggio 2020, quando il paese era in pieno lockdown.

Dinnanzi al Parlamento, il Primo Ministro inglese Boris Johnson ha fornito le sue più sentite scuse per la sua presenza ad un garden party a Downing Street lo scorso maggio 2020, quando il paese era in pieno lockdown.

Devo semplicemente prendermi la responsabilità”, ha ammesso, porgendo le sue “più sentite scuse” per la sua presenza all’evento, per circa trenta minuti. Ha poi aggiunto che aveva inteso l’evento come “implicitamente di lavoro” e che era un’occasione per ringraziare il suo staff per il grande lavoro nel periodo più drammatico della pandemia.

Con questo proposito un alto numero di persone, almeno trenta, si è riunito all’aperto, nel giardino del numero 10, Downing Street. Un’immagine che stride con i milioni di cittadini inglesi chiusi in casa, secondo le regole di prevenzione imposte proprio da Boris Johnson per contrastare la pandemia in UK.

Il discorso in Parlamento e la risposta degli MPs. Labour: “si dimetta”

So che milioni di persone in questo paese hanno fatto dei sacrifici straordinari negli ultimi 18 mesi. Conosco il dolore che hanno vissuto, incapaci di piangere i propri familiari e di vivere la vita come vogliono e fare le cose che amano. E conosco la rabbia che provano nei miei confronti e il mio governo, se pensano che nella stessa Downing Street le regole non sono seguite correttamente dalle persone che hanno fatto quelle regole. Sebbene io non possa anticipare la conclusione dell’investigazione aperta sul caso, so già che ci sono cose che abbiamo semplicemente sbagliato e devo prendermene la responsabilità.

Avrei dovuto ringraziare lo staff in modo diverso e mandare tutti a casa. Ma sopratutto avrei dovuto riconoscere che, anche se tecnicamente si potrebbe dire che nessuna regola veniva infranta, ci sono milioni di persone che non la vedrebbero in questo modo, persone che hanno sofferto terribilmente, persone a cui è stato impedito di vedere del tutto i propri cari, dentro o fuori, ed è a loro, e a questo Parlamento, che porgo le mie più sentite scuse

La risposta dall’opposizione a queste dichiarazioni che hanno scosso il parlamento inglese nel corso di mercoledì pomeriggio è stata immediata, forte e chiara: Johnson faccia la cosa giusta e si dimetta. In particolare il leader dell’opposizione a capo dei Labour, Keir Starmer, ha definito l’intervento del primo ministro “ridicolo” e “un insulto”, invitandolo a dimettersi immediatamente per aver non solo infranto la legge, ma sopratutto per aver nascosto la natura e gli aspetti controversi di questo party in giardino ormai da mesi. Divisione invece nelle reazioni dei Conservatori, tra chi ha osservato in silenzio assolvendo il proprio leader e chi, come Rachel McClean, ha voluto ribadire che “la legge è uguale per tutti” e ci sono conseguenze per chi la infrange.

Nuovi elementi per l’indagine in corso

A decidere quali saranno, queste conseguenze, sarà l’esito dell’investigazione interna in corso. Tra gli elementi a disposizione di Sue Gray, a capo dell’indagine, anche gli inviti per email tra lo staff di Downing Street che sono stati resi pubblici lunedì, in cui i mittenti si auguravano un clima favorevole in vista dell’evento in giardino. I destinatari? Circa un centinaio di persone, principalmente colleghi del Primo Ministro e del governo inglese.

Elementi che chiariscono la confusa ricostruzione dei fatti del Primo Ministro. Lo scorso 8 dicembre, Johnson aveva dichiarato alla House of Commons: “mi hanno ripetutamente assicurato che non  c’è stato nessun party e nessuna misura di contenimento Covid è stata infranta”, per poi correggersi una settimana dopo sostenendo che lui certamente non aveva infranto nessuna regola. La vera bomba è stata sganciata dal The Guardian il 20 dicembre, quando il quotidiano inglese ha diffuso una foto dell’evento dove si intravedono lo stesso Boris Johnson, vino e formaggio.

Nel frattempo il paese registra ancora un numero molto alto di casi, 120.821 oggi, con 398 decessi, restando dunque nell’occhio del ciclone Omicron.

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