Mario Polegato all’Italian Symposium: “Ecco la storia del successo di Geox”

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Mario Polegato all'Italian Symposium:

Italian Symposium alla London School of Economics, Mario Moretti Polegato racconta agli studenti il successo di Geox.

Il fondatore di Geox Mario Polegato all’Italian Symposium

È il classico self-made man, che, come ha rivelato egli stesso, a 20 anni è venuto a Londra a fare il cameriere, ma che ha sempre fermamente creduto nella idea rivoluzionaria che lo ha portato ad essere a capo di una delle multinazionali italiane più importanti del mondo. E quella idea, poi diventata un brevetto unico, Mario Moretti Polegato è venuto a spiegarla ai giovani italiani che studiano a Londra, ospite dell’Italian Symposium organizzato da United Italian Societies alla London School of Economics.

Come è nata la Geox

Da giovane, durante un viaggio in America, Polegato si trovò a soffrire per il gran caldo, e così un locale praticò due fori nelle suole delle sue scarpe, regalandogli sollievo.

“La scarpa bucata era quella dei poveri” – ha spiegato Polegato – “ma tornato in Italia mi sono messo a cercare se qualche azienda aveva pensato di risolvere il problema della traspirazione.”

Con sua sorpresa, ha scoperto che nessuno aveva mai rivolto l’attenzione a questo aspetto, e così l’imprenditore ha deciso di svolgere delle ricerche che lo hanno portato fino alla NASA, dove ha trovato la membrana adatta per creare le prime scarpe traspiranti al mondo.

Progettare, brevettare, sperimentare

Da un semplice buco praticato con un coltellino tascabile, Polegato oggi ha creato un’azienda con 30mila dipendenti, con sedi in tutto il mondo e continue innovazioni, come la giacca traspirante, sempre grazie a membrane forate.

Progettare, brevettare e sperimentare è il segreto di Geox, che ha propri laboratori e 600 laureati dipendenti solo in Italia.

Se prima il nostro paese esportava manifattura di pregio, oggi è il momento di “esportare progetti e brevetti”, ha affermato il presidente di Geox, nella sua visione imprenditoriale.

Gli italiani hanno la migliore creatività al mondo, dice Polegato, quello che manca è la capacità di gestire questa creatività. “Nel nostro paese non viene spiegato cosa significa innovare”.

Bisogna unire creatività, brevetti e sperimentazione”, perché la creatività è il petrolio dell’Italia, ma non viene sfruttata, tanto che i giovani scappano dal Paese perché non trovano il sostegno alle loro idee.

Ai giovani però, Polegato ha ricordato che la proprietà intellettuale va rispettata anche per i dipendenti, e li ha invitati a farla rispettare nelle aziende, perché, cosa che non viene spiegata in Italia, se un lavoratore effettua una modifica significativa per migliorare la produzione, ha il diritto a quella proprietà individuale.

Se non si riesce ad essere imprenditori quindi, afferma Polegato, si può essere imprenditori di sé stessi, e far rispettare le proprie idee anche in azienda.

Se preferisci, puoi vedere questo servizio in questo video:

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