In attesa dell’Open Day la Preside Francesca Di Fraia ci apre le porte della SIAL.school

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Intervista alla preside Francesca Di Fraia della Sial.School (credits Sial.School)
Intervista alla preside Francesca Di Fraia della Sial.School (credits Sial.School)

In attesa dell’Open Day di Mercoledì 9 Ottobre, la Preside Francesca Di Fraia ci apre le porte della SIAL.school.

Era l’8 settembre 2010 quando la SIAL.school ha aperto per la prima volta le porte ai primi bambini della sua scuola dell’infanzia (nursery).

Secondo il primo Rapporto Ofsted (The Office for Standards in Education, Children’s Services and Skills) del Maggio 2012, la scuola diretta dall’amata Preside Laura Marani, recentemente scomparsa, contava 18 iscritti di età compresa tra i 3 ed i 6 anni.

Questo era solo l’inizio della scuola fortemente voluta, fondata per iniziativa di un gruppo di nostri connazionali.

Intervista alla preside Francesca Di Fraia della Sial.School (credits Sial.School)
Intervista alla preside Francesca Di Fraia della Sial.School (credits Sial.School)

Nell’ultimo Rapporto Ofsted del 2023, lo stesso Dipartimento che fa capo al Parlamento oltre a dare valutazioni oustanding in Behaviour and attitudes (Il comportamento e l’atteggiamento dei bambini) e Personal development (Lo sviluppo personale), riporta 77 iscritti all’unica scuola primaria bilingue italiano/inglese nel Regno Unito. Sì perché oltre alla scuola di infanzia (nursery), l’offerta didattica già nel 2015 (dati Ofsted) si era estesa fino agli 11 anni (Y6 britannico).

Alla guida della SIAL.school la Preside uscente, Ines Saltalamacchia che ha concluso il suo servizio a chiusura del precedente anno scolastico.

Una eredità importante che la nuova Preside Francesca di Fraia ha accolto con entusiasmo, come ci racconta nell’intervista che ci ha concesso prima dell’importante appuntamento dell’Open Day di Mercoledì 9 ottobre.

Emozioni e ambizioni per questo nuovo capitolo, per la sua vita professionale e per l’unicità dell’offerta formativa della SIAL.school, dalla nursery a Y6.

Il 10 settembre è stato il primo giorno di scuola. Un primo giorno anche per lei, in un certo senso. Può raccontarci come è iniziato il primo term e come sta procedendo?

«Il primo giorno di scuola è stato un momento di celebrazione e una presa di coscienza di questa mia avventura professionale. Alle 8 del mattino ho aperto la porta della mia nuova scuola per accogliere i miei nuovi alunni e i loro genitori. I bambini erano entusiasti di essere tornati, mi stringevano la mano mostrandomi i loro bellissimi sorrisi. La prima settimana è stata una preziosa opportunità per conoscere la personalità dei bambini e il loro modo di interagire con gli insegnanti e gli altri alunni. È stato un inizio che mi ha riempita di orgoglio.»

La qualità dell’insegnamento

Dottoressa Di Fraia, può illustrarci il programma e gli obiettivi che si prefigge come nuova Preside? 

«Sono determinata ad avere un impatto positivo e a costruire sui punti di forza della scuola. Il più forte è senza dubbio la qualità dell’insegnamento. I nostri insegnanti sono molto qualificati, colti, intelligenti e in grado di stimolare il pensiero critico dei bambini. In un simile contesto intendo dare una maggiore visibilità alla scuola, costruendo legami con altre istituzioni, italiane e non. Voglio che i nostri bambini siano proiettati alle connessioni internazionali pur sempre preservando una profonda conoscenza della lingua e della cultura italiane.»

Intervista alla preside Francesca Di Fraia della Sial.School (credits Sial.School)
Intervista alla preside Francesca Di Fraia della Sial.School (credits Sial.School)

 

Secondo Lei, cosa distingue la SIAL.school dalle altre scuole in cui ha lavorato in
precedenza?


«In precedenza ho lavorato in una IB school pubblica e secondaria, non bilingue, dove ricoprivo il ruolo di Coordinatrice della Facoltà di Lingue Moderne. Nel mio ruolo mi occupavo anche di stabilire e mantenere contatti con le scuole primarie da cui arrivavano i nostri alunni. Quindi, la differenza maggiore sta proprio nella fase pedagogica che mi ritrovo a gestire ora, ma questo mi dà l’opportunità di implementare nella primaria delle strategie didattiche più ambiziose che molto spesso avvengono solo nelle fasi successive. Mi riferisco allo sviluppo della retorica e del pensiero critico, e alla capacità di creare connessioni tra concetti. E alla SIAL.school tutto questo avviene all’interno della sfera del bilinguismo.»

La sua formazione accademica prima in Italia e nel Regno Unito poi per l’insegnamento: può dirci quali differenze ha riscontrato tra i due sistemi? In UK ci si specializza e si studiano “tecniche” (ci perdoni il termine) d’insegnamento.
Nel Regno Unito, il sistema sembra più pratico e accessibile, adattandosi alle
capacità e alle esigenze dei bambini. Nel contesto di una scuola riconosciuta sia dall’Italia che dal Regno Unito, come si riflettono queste differenze nel modo di insegnare?

«Non esistono nette differenze nella formazione per l’insegnamento. Si attinge a fonti comuni. Però c’è da dire che, mentre in Italia la formazione all’insegnamento porta ad un’internalizzazione delle tecniche che non necessariamente vengono distinte nelle loro varie fasi, nel Regno Unito si tende a segmentare la pianificazione della didattica in blocchi pedagogici. Questo distingue i due sistemi in modo apparente e superficiale, ma nella sostanza sono la stessa cosa. Nel nostro contesto dobbiamo adottare un approccio britannico dal punto di vista formale, ossia nella creazione di piani di studio ove siano specificati i diversi aspetti pedagogici di una lezione: la conoscenza dei bisogni e delle abilità di ogni singolo alunno, l’attivazione delle conoscenze passate, la spiegazione esplicita, la pratica, le domande volte allo sviluppo del pensiero, la verifica e il feedback che consente all’alunno di progredire. Sicuramente la più grande differenza tra le due realtà scolastiche sta nella vastità del curriculum tipica del sistema italiano, e nell’insegnamento esplicito delle tecniche d’esame, che invece è il fulcro del sistema britannico.»

Le attività extracurriculari legate sia ai temi affrontati in classe

Le attività extracurriculari rappresentano una componente importante alla SIAL.school, così come il rapporto che si crea con i genitori. Su quali criteri si basa la loro scelta?


«Le attività extracurriculari alla SIAL.school sono legate sia ai temi affrontati in classe che alle direttive ministeriali, e sono sempre volte all’approfondimento accademico e allo sviluppo di abilità sociali. 
Il rapporto con i genitori qui alla SIAL.school é forte e positivo. Ci viene detto spesso, soprattutto dai nuovi genitori, che la nostra è una comunità affiatata dove esiste una forte partecipazione alle attività legate alla scuola. Il dialogo con le famiglie è fondamentale e qui alla SIAL.school é molto valorizzato. La nostra Parents Association è molto ben organizzata, propositiva e composta da persone entusiaste di mettere il proprio talento e le proprie competenze al servizio della comunità scolastica. Per rendersi conto di persona dell’atmosfera che si respira nella nostra scuola il consiglio è quello di venirci a trovare: le porte saranno aperte in occasione del nostro Open Day autunnale mercoledì 9 ottobre, ma anche successivamente sarà sempre possibile fissare un appuntamento e una visita della scuola.»

Intervista alla preside Francesca Di Fraia della Sial.School (credits Sial.School)
Intervista alla preside Francesca Di Fraia della Sial.School (credits Roberta Leotti)

Nella Sua esperienza di studentessa prima e di educatrice poi, secondo Lei c’è
qualcosa che si è perso nel mondo scolastico che dovrebbe o potrebbe essere reintrodotto?

«Mi rammarico di non aver studiato musica al liceo e di non aver coltivato uno sport con maggiore impegno. Ho frequentato il liceo linguistico; le priorità accademiche lasciavano poco spazio alla musica e allo sport che sono due discipline alla base del ragionamento e del benessere. Non solo stimola la creatività, imparare a suonare uno o più strumenti aiuta a sviluppare la coordinazione spazio-temporale che è un’abilità chiave per capire la matematica e le scienze. Mentre lo sport, oltre ad essere aggregante, implica il rispetto della disciplina e delle necessità della squadra.»

Dal passato, pensiamo al futuro. Secondo lei, quali sono tre caratteristiche essenziali che la scuola del futuro dovrebbe avere? 


«La scuola del futuro dovrebbe avere consapevolezza delle dinamiche sociali a cui sono esposti gli alunni, dovrebbe avere in considerazione i bisogni accademici ed emotivi degli alunni, e dovrebbe preparare gli alunni all’indipendenza e alla responsabilità verso se stessi e il mondo.»

Per maggiori informazioni sull’offerta formativa della SIAL.school invitiamo i genitori a partecipare oll’Open Day autunnale che si terrà mercoledì 9 ottobre, dalle 9.00 alle 10.30. Per registrarsi all’evento: https://sial.school/it/open-day/

È comunque possibile visitare la scuola e incontrare lo staff chiamando l’Ufficio Ammissioni con cui potrete fissare un appuntamento.

SIAL.school la scuola dal cuore italiano, ma aperta a tutti.

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