La Monteverdi String Band, legacy British dell’eccellenza musicale italiana, si è esibita il 23 settembre presso la University Women’s Club, ospitata e sostenuta dalla British Italian Society. Ci siamo chiesti però il perché dell’assenza (e si perdoni la vaghezza e l’abuso terminologico) dei ”giovani” nel pubblico.
Ci sono giorni in cui uno dei più amati personaggi del bestiario di Corrado Guzzanti, Vulvia, si palesa nel mio cervello in modalità voice over ripetendo “Lo sapevate?!”.
Oggi è uno di quei giorni, ma siccome mi occupo di approfondimento culturale, non parlerò di lucertole, bensì di storia, musica, e domande retoriche.
Cominciando dalla fine, vi chiedo: secondo voi la musica classica, orchestrale, riesce a far presa sui giovani? No? Risposta sbagliata.
Una recente ricerca condotta dalla Royal Philharmonic Orchestra ha dimostrato che un’alta percentuale di persone sotto i 35 anni ascolta musica orchestrale più spesso rispetto ai loro genitori, e che più di una persona su 10, sempre sotto i 35, ne predilige l’ascolto durante i momenti intimi (11%). Una generazione di appassionati e romantici alquanto sottovalutata.
Facilitare lo scambio tra generazioni diverse
Sia chiaro: non sto combattendo una battaglia generazionale. Il mio interesse semmai è facilitare lo scambio tra generazioni diverse, attraverso la cultura.
Cosa posso fare dunque, partendo dalla mia responsabilità di fare informazione, per agevolare questo scambio? Raccontarvi ciò che vedo e spronare la partecipazione.
Tra gli eventi a cui ho partecipato, particolare attenzione va dedicata al concerto della Monteverdi String Band “The Madrigal Reimagined”, avvenuto il 23 settembre presso l’University Women’s Club, e organizzato dalla Italian British Society.
L’evoluzione di un genere musicale tutto italiano
L’evento prometteva al pubblico di celebrare il madrigale, un genere musicale tutto italiano che ebbe due principali periodi di fioritura: nel Trecento e nel Cinquecento. Nel suo grande ritorno cinquecentesco, il madrigale si riaffermò come una forma musicale molto raffinata, fortemente influenzata dal petrarchismo e dal nuovo gusto letterario rinascimentale. Questo genere fu utilizzato infatti da molti compositori per sperimentare nuovi modi di esprimere le parole attraverso la musica.
Il vero protagonista di questa rivoluzionaria riscoperta fu Claudio Monteverdi, che sperimentando nuove tecniche espressive, spinse in maniera radicale i confini della musica verso il recitar cantando, preludio alla nascita dell’opera.
Unire musica, letteratura e cultura cinquecento anni dopo
Cinquecento anni dopo, la rivoluzione attraverso la riscoperta (tradotta dunque in rinascita) continua grazie alla formazione della Monteverdi String Band. Nata dal sodalizio artistico tra Oliver Webber e Wendi Kelly, la Monteverdi String Band esplora da ben 24 anni lo stile e l’idioma di Claudio Monteverdi, creando programmi che uniscono musica, letteratura e cultura.
E noi cavalieri della rivoluzione culturale possiamo mai ignorare tale, onorevole legacy? Altra domanda retorica, la cui risposta è sempre no.
Ci ha pensato la British Italian Society ad accogliere e promuovere i maestri della Monteverdi String Band nella suggestiva cornice della University Women’s Club. Un luogo simbolicamente e storicamente significativo, che ha ospitato scrittrici, intellettuali e filosofe del calibro di Virginia Woolf e Gertrude Bell.
Il concerto ha proposto opere di autori come Monteverdi, Merulo, e Nauwach, arricchite da ornamentazioni vocali e strumentali straordinarie. Particolarmente emozionante, o se si vuole, frizzante, è stato l’intreccio tra la voce della soprano Hannah Ely e l’ensemble di archi. Gli attimi poetici poi, sono stati così ben innestati da riuscire a legare il presente al passato in un unicum artistico poli-sensoriale che mi viene da definire “accogliente”.
Qual è dunque la nota dolente? Che in Italia la mancanza di una reale educazione alla musica e al suo ascolto fa percepire tutto ciò che non sia musica contemporanea mainstream come qualcosa di remoto, arcaico, noioso a molti giovani.
La curiosità va stimolata affinché possa impreziosirsi con la conoscenza, e di eventi così bisognerebbe organizzarne di più anche nelle piazze, nelle scuole, nei luoghi pubblici, da bravi rivoluzionari.
Dal canto suo, la Monteverdi String Band continua a portare avanti il dialogo con la storia, la storia della musica, e le sue rinnovate epifanie. Per questo e per l’innegabile bravura dei musicisti va tutto il mio plauso.